ermeneutica della secrezione
Secernere, secrezioni. Cose che vanno tenute segrete, secrete. Solitamente, nell’abisso dell’a-politica in cui stiamo precipitando, non c’è nulla di più politico del mostrare ciò che per qualche motivo viene tenuto nascosto. Disvelare il secreto. Sicuramente era questo l’intento di Diogene, filosofo masturbatore, che pubblicamente disperdeva il suo seme amando se stesso. Si è già fatto riferimento all’onanismo del Cinico come atto politico e si farà, forse in futuro, riferimento alla portata politica del mostro (e quasi sempre i mostri secernono). Un trait d’union che lega il secernere con il mostrare: la politica.
Non c’è secrezione che non vada secretata, e non c’è mostro che, per esser tale, non vada mostrato. Se la giustificazione trova solido terreno nelle molteplici questioni sanitarie, il mostrarlo mediaticamente si tramuta piuttosto in provocazione, perversione, arte. Che poi sono la stessa cosa agli occhi del moralista.
Educati allo schifo della secrezione (in quanto generalmente associata alla dimensione escrementizia di tutto ciò che viene rigettato dalla forma di vita – sempre da cernere, separare) si viene sovente colpiti da tutto ciò che richiama fluidi organici. La nascita del disgusto. Eppure i bambini, quelli non educati al tabù, giocano allegramente con tutto ciò che è secrezione come fossero scarabei stercolai. Poi interviene il dito ammonitore a distinguere il fasto dal nefasto e l’etica detta l’estetica.
palole palole palole
grazie ad otomano segnalo questa commistione culturale
e, tanto per deviare dall’orrore quotidiano, rincaro la dose con bonus tarantiniano: fist of führer
riscoprire le radici
In questa nuova fase della renaissance fascio-leghista non si fa che parlare di sicurezza e riscoperta delle radici (come ben sottolinea – localisticamente – lombroso). Il che mi fa pensare solamente al sadomasochismo e al figging, come unica divertente attività di recupero di antiche radici, da proporre ai chini abitanti nordici di questa moralista italietta.
Lo zenzero è una radice proveniente dall’estremo oriente e già questo potrebbe essere un freno agli autarchici… confidando però nel fatto che anche i leghisti mangiano cibi a base di grano saraceno, spezie, patate e altre delizie mai cresciute in europa ma ormai di consumo quotidiano, consiglio questo sito che dà indicazioni di come tramutare, secondo usi vittoriani, una radice in un oggetto di focoso piacere.
La singolarità dello zenzero infatti è che stimola la circolazione periferica… e brucia, brucia molto di più che sbiancarsi l’ano con la candeggina per fini estetici. In questi tempi cupi occorre dedicarsi maggiormente al proprio orto e alla riscoperta delle radici.
hurricane polimar
a scuola di fisting
"Non c’è niente di più sexy di far sentire il tu* amante come Kermit".
E’ il simpatico sottotitolo di un post apparso su SugarBank che rimanda al video originale in questione: Princess Donna ci insegna come eseguire un bel fisting.
Il fisting per molti aspetti è ancora un tabù, ma provarlo crea una buona complicità per il semplice fatto che occorre molta cautela ed "ascolto" da parte di chi lo esegue. Dopo un fisting ben riuscito, chi lo riceve per la prima volta, si stupisce sempre, incredul* della propria capacità di dilatarsi… ma il corpo umano sa essere molto elastico. Nel caso femminile poi, si può giungere a quello che viene definito orgasmo cervicale, come ci spiega una delle prime attrici che sdoganarono il fistfuck, Annie Sprinkle, ovviamente.
E’ una questione di allenamento e dedizione…
sex & fury
Della serie "consigli per il fine settimana": SEX & FURY di Norifumi Suzuki, 1973.
Sicuramente conosciuto da Tarantino, è un capolavoro del pinku eiga, violenza e sexploitation giappa.
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–> sinossi in lingua italica
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Piacere Dolore Potere – reprise
Ricordo un’introvabile intervista fatta a Edoardo Sanguineti in cui gli veniva chiesta un’opinione rispetto alla pornografia. Rispose qualcosa come “sì, la pornografia e il femminismo, due grandi conquiste… ma alla fine bisogna sempre ragionare in termini di lotta di classe”.
Partiamo da qui e da un capitolo (il XX, “Un affare di ricchi?”) fin troppo sbrigativo, del libro di Traimond. Si parla in esso di uno studio del 1995 condotto dal sociologo Thomas Weinberg e intitolato “Studies in Dominance & Submission” in cui di tenta di affrontare un’analisi sulla classe di provenienza dei sadomasochisti praticanti. Come giustamente nota Traimond, la cosa è piuttosto difficile da rilevare vista la riservatezza di chi usa la frusta e di chi si fa frustare, essendo una situazione ancora underground. D’accordo con Weinberg, comunque, dedicarsi all’SM richiede sicuramente tempo e si sa cosa significhi questo in una “società amministrata” come la nostra. Credendo ci fosse del vero ho condotto una mia a-scientifica indagine all’interno di una comunità SM online.
animali da compagnia
“Esistono due generi d’amore: quello di una madre per il figlio e quello di un Padrone per il suo animale“.
L’enunciato-manifesto è il sunto del film The Pet. Si può scaricare con un po’ di pazienza da rete peer to peer. Narra dell’incontro tra un ricco buzzurro del Liechtenstein e una giovane fioraia remissiva. Lui ha perso l’amato cane, lei l’amato gatto. Lui è di indole autoritaria, lei tende alla sottomissione. Lui le fa la sfacciatissima proposta di prendere il posto del suo cane, lei accetta per prova e poi, anche per denaro, protrarrà l’esperienza canina. Il film non è porno, sebbene girato con la povertà (recitativa) di un porno. Nulla ruota attorno al sesso. Piuttosto attorno ai ruoli, alla teatralità. Simmetricamente accettati. L’idea, diciamo, è buona e interessante, poi purtroppo scade nel pretenzioso e mal architettato, quando, per sottolineare l’innocenza di un contratto reciprocamente accettato e condiviso si mette in gioco il lato oscuro, e quindi opposto, di quel mondo: il commercio e la schiavizzazione di uomini e donne per scopi sessuali. Lo scopo era contrapporre consensualità e coercizione. Tematica pretenziosa quindi. Forse si doveva rimanere nel magico mondo del gioco di ruolo in cui una persona accetta di essere trattata ed amata come un animale da compagnia e mostrare che “altre relazioni interpersonali sono possibili”…
–> belle illustrazioni a tema
–> pet girls, immagini fetish patinate
–> links vari
mostruose poppe
"Nulla mai mi fece più schifo di mostruose poppe, che non saprei a che cosa paragonare per consentire al lettore di formarsi un’idea della loro mole, forma, colore. Sporgevano sei piedi, e la loro circonferenza misurava almeno sedici. Un capezzolo era press’a poco la metà della mia testa, e capezzoli e mammelle erano screziati di tante macchie, pustole e lentiggini, che nulla poteva vedersi di più nauseabondo (…). Questo mi fece pensare alle belle carnagioni delle nostre signore inglesi, le quali ci sembrano così formose solo perché hanno la stessa nostra dimensione, e i difetti della loro pelle non si possono vedere se non con una lente d’ingrandimento; la quale, poi, infatti, ci rivela che l’epidermide più liscia e più candida è, in realtà, scabra, ruvida e di brutto colore."
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, 1726
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