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Posts Tagged ‘sm’

elogio del culo rosso

6 Ottobre 2011 1 commento

Cosa lega la sculacciata al sesso? Perché lo spanking è divenuto un’articolazione della sottocultura SM?
Perché la cosiddetta disciplina vittoriana è una forma di potere?

La zoologia, in particolare la primatologia, fornisce le risposte corrette. Nei documentari si sente spesso parlare delle attitudini sessuali delle scimmie antropomorfe. Nei gruppi di primati più vicini all’uomo (quindi orangutan, gorilla, scimpanzé, bonobo) viene utilizzata l’attività sessuale per “abbassare” il livello di stress; purtroppo lo stesso non accade anche nei gruppi umani. Spesso si sente anche parlare di attitudini omosessuali tra le scimmie antropomorfe.
Vediamo di chiarire quello che nei documentari viene raccontato in modo eccessivamente sbrigativo. In tutte le specie animali viene attuata la remotivazione, tale comportamento ha lo scopo di abbassare l’aggressività di un consimile mettendo in moto atteggiamenti di diversa natura: epimeletici (di accudimento) e sessuali per la gran parte. Ogni giorno senza accorgercene mettiamo in essere attitudini remotivanti di questo tipo nei momenti di difficoltà relazionale.
Tornando alle scimmie, di fronte ad un soggetto aggressivo spesso vengono assunte caratteristiche di profferta sessuale per disincentivare l’aggressività di un dominante. Quasi sempre funziona. Ovviamente lo fanno anche i soggetti maschi, offrendo le terga, come i conspecifici di sesso femminile. E’ questo, l’atteggiamento remotivante, che spiega il “sesso ricreativo” e l’omosessualità dei primati. Ovviamente è insito in questi differenti ruoli una differenza di potere nella scala sociale del gruppo. Chi si concede, viene sottomesso sessualmente e quindi socialmente.

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paralipomeni alla sadomasomachia

16 Maggio 2011 4 commenti

Mi autopubblico una riflessione ancora in corso d’opera che mi è stata censurata da un sito sm (forse perché non si capisce un cazzo, boh); quindi è un tema solo per appassionat* della materia.

Incollo.

Il mondo sm rappresenta l’opposto carnevalesco del mondo vanilla.
Questa affermazione di massima non comprende ovviamente le eccezioni, per definizione; e non c’é persona, per paradosso, che non si senta eccezione. Giusto? Vi sentite tutt* eccezione, giusto?
Nessuno quindi si sentirà rappresentato dal seguente (astratto) schema sociale, lasciamo quindi scomparire nel vuoto la sua eco. Un latrato, nulla più.
Il mondo sm “rappresenta”, si diceva… ovvero il mondo sm come teatro sul cui palco gli attori si esercitano.
I caratteri più diffusi sono i ruoli Padrona/servo, esattamente in questa identificazione di genere: dominante-femmina, sottomesso-maschio.
Questo esattamente a confermare l’ordine pervertito del carnevale sessuale.
L’origine di queste diffuse caratterizzazioni macchiettistiche è da ricercarsi nella società basata sulla famiglia patriarcale in cui il maschio è normalmente dominante nella vita sociale di tutti i giorni, vanilla appunto.
La conferma di questi ruoli è data dal mercato: negli annunci a pagamento sempre si offrono Padrone per servi maschi paganti, è raro vedere il contrario. Quasi non esiste la schiava prostituta, cosa che invece piacerebbe al maschio. Questa è la eloquente struttura oscena della società.

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Categorie:feticismi Tag:

santa sm

29 Dicembre 2008 Commenti chiusi
a different xmas

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Piacere Dolore Potere – reprise

17 Gennaio 2008 27 commenti

Ricordo un’introvabile intervista fatta a Edoardo Sanguineti in cui gli veniva chiesta un’opinione rispetto alla pornografia. Rispose qualcosa come “sì, la pornografia e il femminismo, due grandi conquiste… ma alla fine bisogna sempre ragionare in termini di lotta di classe”.
Partiamo da qui e da un capitolo (il XX, “Un affare di ricchi?”) fin troppo sbrigativo, del libro di Traimond. Si parla in esso di uno studio del 1995 condotto dal sociologo Thomas Weinberg e intitolato “Studies in Dominance & Submission” in cui di tenta di affrontare un’analisi sulla classe di provenienza dei sadomasochisti praticanti. Come giustamente nota Traimond, la cosa è piuttosto difficile da rilevare vista la riservatezza di chi usa la frusta e di chi si fa frustare, essendo una situazione ancora underground. D’accordo con Weinberg, comunque, dedicarsi all’SM richiede sicuramente tempo e si sa cosa significhi questo in una “società amministrata” come la nostra. Credendo ci fosse del vero ho condotto una mia a-scientifica indagine all’interno di una comunità SM online.

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animali da compagnia

16 Gennaio 2008 1 commento

Esistono due generi d’amore: quello di una madre per il figlio e quello di un Padrone per il suo animale“.
L’enunciato-manifesto è il sunto del film The Pet. Si può scaricare con un po’ di pazienza da rete peer to peer. Narra dell’incontro tra un ricco buzzurro del Liechtenstein e una giovane fioraia remissiva. Lui ha perso l’amato cane, lei l’amato gatto. Lui è di indole autoritaria, lei tende alla sottomissione. Lui le fa la sfacciatissima proposta di prendere il posto del suo cane, lei accetta per prova e poi, anche per denaro, protrarrà l’esperienza canina. Il film non è porno, sebbene girato con la povertà (recitativa) di un porno. Nulla ruota attorno al sesso. Piuttosto attorno ai ruoli, alla teatralità. Simmetricamente accettati. L’idea, diciamo, è buona e interessante, poi purtroppo scade nel pretenzioso e mal architettato, quando, per sottolineare l’innocenza di un contratto reciprocamente accettato e condiviso si mette in gioco il lato oscuro, e quindi opposto, di quel mondo: il commercio e la schiavizzazione di uomini e donne per scopi sessuali. Lo scopo era contrapporre consensualità e coercizione. Tematica pretenziosa quindi. Forse si doveva rimanere nel magico mondo del gioco di ruolo in cui una persona accetta di essere trattata ed amata come un animale da compagnia e mostrare che “altre relazioni interpersonali sono possibili”…

–> belle illustrazioni a tema

–> pet girls, immagini fetish patinate

–> blog di ms.pet

–> pony girls club

–> links vari

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Piacere Dolore Potere

18 Dicembre 2007 39 commenti

Il libro, di Jean-Manuel Traimond, Eleuthera, mi è stato regalato. Lo ammetto, ho sempre dei pregiudizi nei confronti di libri con copertine fetish/glam/sm. L’ho visto, me ne hanno parlato bene, ma non l’ho mai preso. Sbagliavo. Ne vale la pena.
E’ un testo ben scritto, veloce, scorrevole, non cade nelle banalità eziologiche di quasi tutti gli altri testi a tema, non fa, ad esempio, tutto il giro dal marchese de Sade passando dal compagno di merende Sacher-Masoch e, soprattutto, affronta il tema del sadomasochismo-organizzato dal punto di vista libertario.
E’ un pamphlet utile ad intaccare il nodo della violenza, violenza contrattata e del potere organizzato (aggettivo ricorrente) che negli ambienti della sinistra (radicale e non) è ancora considerato tabù, facendo dei centri sociali in genere, dei monasteri per alternativ* e reiett* vari.
Jean-Manuel Traimond, anarchico francese che ha passato alcuni anni della sua vita a Christiania, ha una semplice e assai condivisibile tesi: un potere contrattato e organizzato, con tutti i rapporti interpersonali che ne possono conseguire, è qualcosa di assolutamente liberatorio rispetto alla costrizione di un potere sociale non organizzato dal basso e non da tutt* condiviso. "L’azione concertata, negoziata, simmetricamente soddisfacente piuttosto che lo sfruttamento asimmetrico e subìto" (p.15). Organizzare il rapporto sadico-masochista all’interno di una scena concordata (nel senso teatrale del termine) è esercitare una forma di potere biunivoca e da entrambe le parti riconosciuta e richiesta, in qualche modo un superamento del potere stesso. Era un po’ il senso del silenzioso post precedente, fatto provocatoriamente nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nulla di tutto questo accade nella società del capitalismo avanzato che anzi ingloba (si direbbe sussume, se non si rischiasse l’accusa di intellettualismo) la violenza in forme traumatiche per gli individui. I sadici e i masochisti, nel senso più negativo della comune accezione, sono i militari, le polizie, i governanti, i capi. Per loro c’è sempre uno spazio d’esercizio ben retribuito, e chi ne fa le spese diventa puramente vittima. "Il rifiuto di far uscire il sadomasochismo dalla clandestinità continuerà ad infoltire i ranghi di militari, poliziotti, carcerieri e via dicendo" (p.162). Liberarsi significa svincolare, prendere coscienza del proprio ruolo all’interno dello scambio di potere e crearne una scena concordata e cosciente in cui Padrone e servo scelgano liberamente la propria posizione.
In Piacere Dolore Potere ci sono interessanti e importanti digressioni sulla fisiologia del dolore con i giusti riferimenti a Damasio e Dennett, autori conosciuti nel campo delle scienze cognitive. Il libro si dilunga un po’ eccessivamente sulle modalità dell’organizzazione delle scene sm, e va bene, è utile alla comprensione, ma lo fa a scapito della analisi del sadomasochismo sociale; sicuramente la parte più interessante. L’autore inciampa sul dettaglio e i motivi del sadomasochismo nipponico (che non può essere considerato nell’orbita occidentale) e spende troppo poche parole sulle forme di sadomasochismo tribale, sull’autolesionismo e su quella stupenda patologia di massa che affligge il popolo ebraico (unico, tra i popoli, eletto di fronte a dio e perseguitato dall’uomo). Jean-Manuel Traimond regala però un bellissimo capitolo sulla religione ("L’Antico Testamento rappresenta il sadismo di Dio contro il masochismo dell’uomo, il Nuovo Testamento il sadismo dell’uomo contro il masochismo di Dio!" p.150), che adeguatamente ampliato varrebbe una ricerca a parte, con citazioni di questo tenore, parla Marguerite-Marie Alacocque, iniziatrice della venerazione del Sacro Cuore:


Ero così delicata che la minima sporcizia mi faceva battere il cuore. [Gesù] mi riprese così fortemente su questo punto che una volta, volendo pulire il vomito di una malata, non potei trattenermi dal farlo con la lingua. Gesù mi fece provare tante delizie in questa azione che avrei voluto avere l’occasione di farne di simili tutti i giorni. Per ricompensarmi, la notte seguente mi tenne due o tre ore con la bocca incollata sul suo Sacro Cuore.*


* originariamente citato in Jean-Noel Vuarnet, Extases fèminines, Hatier, Paris, 1991

sospensioni

22 Novembre 2007 4 commenti

sospendo i post per un mesetto


TheTrainingOfO

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la bibbia e la Disciplina Domestica – vol.2

15 Giugno 2007 5 commenti

spankme hardD: caro Fastidio,
sono un giovane credente. E ho un problema.
Un giorno stavo cercando su google "crocifissi+pornografia" (mi vorrei infatti documentare su tutte le nefandezze che si trovano in rete per poi denunciarle sul mio blog cattolico, che adesso non cito ché poi magari lei e i suoi amici me lo riempite di porcate immorali) e sono capitato per sbaglio proprio su Fastidio.
La prima reazione è stata di disgusto. Volevo scappare via, inorridito, da così tanta lascivia promiscua. Poi, mosso dalla pietà cristiana che provo per voi pecorelle un po' smarrite cadute in tentazione sulla via che porta alla dannazione (eterna), ho pensato che bisognava fare qualcosa.
E mi son messo a leggere tutto, a guardare tutto. Ho sofferto, è vero, ma almeno un tentativo per capire e perdonare lo si doveva fare.
Alla fine, sudato e stremato da questo viaggio nelle province di Sodoma e Gomorra, sono ahimè stato assalito da dubbi, pensieri poco puri, quesiti farisei.
Per la stanza ho sentito come spandersi odore di zolfo. E Lucifero ha fatto capolino in camera mia.
L'ha fatto proprio mentre leggevo trafelato uno degli ultimi scritti eretici pubblicati: "bibbia hard core".
Le porte della perdizione si sono schiuse e io ho visto il baratro immorale lambito dalle fiamme della tentazione.
Ora, ho un problema.
E mi rivolgo purtroppo a Lei, che forse, visti gli argomenti che tratta, un po' esperto in malattie sessuali lo è.
Io ovviamente non mi posso esporre, considerata la fede da preservare e una mamma che ne morirebbe se solo giungesse alle sue orecchie qualche cosa… per non parlare del parroco!
Sono quindi costretto a confidare nel suo aiuto (del resto, è stato lei a commettere crimen sollicitationis provocandomi certe fantasie invereconde).
E le domando:
ammettendo che io abbia un assurdo desiderio di battere le natiche della mia fidanzata, questa pratica è compatibile con il mio anelito verso Dio?

lettera firmata

 

R: Carissimo lettore, non commetti certamente peccato. Battere la propria fidanzata è non solo atto dovuto, è volere del Signore. La mano che si leva sulle giovani natiche della tua futura sposa è la mano di Dio che corregge le storture di un essere tentatore. Le Sacre Scritture sono chiare a riguardo, prescrivono anzi la massima DISCIPLINA DOMESTICA. Cercherò di essere più chiaro a riguardo e mi scuso fino d'ora per la pur necessaria prolissità. Ma è a fine di redenzione.

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sadomasochismo anni ’70

5 Giugno 2007 1 commento

"I'll bet your twin sister isn't anything like you…"

 
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“Contro il gregge ribelle il pugno di ferro del pastore”

1 Marzo 2007 1 commento

E' uscito su Il Manifesto di ieri un buon articolo che mi preme riportare integralmente e che incollo di seguito. Tratta del concetto di anticlericalismo, termine usato fino a pochi decenni fa e poi improvvisamente finito nel dimenticatoio del lessico politico, nonostante la continua ingerenza Vaticana nella vita de* singoli, nonostante abbiano affossato anche i Di.Co., pallido accenno ai diritti delle coppie di fatto, nonostante di contraccezione non si parli etc…

 

Contro il gregge ribelle il pugno di ferro del pastore

Sui temi della famiglia la chiesa sferra un attacco all'autonomia concordataria dello stato e ai suoi caratteri laici. Questa spinta si incontra con l'altra, proveniente dalla sfera politica, che mira alla iperregolamentazione della vita dei singoli individui Anticlericali al bando Indimostrato o smentito, impera tuttavia il dogma della religiosità popolare

Marco Bascetta


Vi sono parole, idee, tradizioni di pensiero che, in determinate stagioni, vengono universalmente bandite dalla politica, private di ogni legittimità e additate al pubblico disprezzo. Una di queste è oggi «anticlericalismo». Non vi è esponente politico, per quanto impegnato nel contrastare le crescenti ingerenze della chiesa nella vita politica e istituzionale del paese, che non si preoccupi, prima di tutto, di allontanare sdegnato da sé anche solo il più flebile sospetto di anticlericalismo. Di un atteggiamento, cioè, universalmente giudicato come ciarpame d'altri tempi, come ideologia rozza e ingenua, irrispettosa della sensibilità popolare, quando non compromessa con una certa corruzione morale borghese. Primi tra tutti, i partiti di massa della sinistra, che, sottolineando appunto questi ultimi due aspetti, hanno sempre tenuto a smentire la benché minima inclinazione anticlericale.


Una debole laicità
Il dogma della «religiosità popolare», del tutto indimostrato quando non smentito (per quel poco che valgono) dalle statistiche, torna a dominare – sospinto e ingigantito da una alluvione mediatica – la postmodernità. Più volte nel corso degli ultimi anni, politici e intellettuali della sinistra, nonché diverse organizzazioni ed esponenti del movimento altermondialista hanno accreditato esternazioni pontificie e prese di posizione ecclesiastiche come modello contemporaneo di buon anticapitalismo, non inquinato dalle pratiche brutali del secolo passato. Della laicità stessa si tende a parlare soprattutto come di una tutela della pluralità delle fedi. Come di un quadro formale destinato a svolgere una funzione di puro e semplice garantismo a favore della libertà di culto. Resta così sottointeso che il pensiero laico e le istituzioni che ne discendono non devono e non possono entrare in attrito con nessuna fede, né tenere al riparo alcuna sfera sostanziale dal tribunale dei valori religiosi, pena la caduta nel deprecato anticlericalismo.
Ma il rifiuto dell'anticlericalismo, così come la fascinazione per l'anticapitalismo curiale, occultano un elemento che, all'inizio del secolo passato e per tutto il diciannovesimo, era appartenuto al più diffuso senso comune. E cioè la banale constatazione che la democrazia e la chiesa non solo sono due cose diverse, ma sono sempre in contraddizione e sovente in conflitto. L'una essendo fondata sulla sovranità popolare, sulla volontà dei cittadini, l'altra su una organizzazione gerarchica, custode di una verità rivelata. L'una su un principio elettivo, l'altra su un principio pastorale. E mai si è visto un gregge chiamato a deliberare sulla propria condotta.

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