Archivio

Archivio per la categoria ‘archivio del surrealismo’

Miss Cintura di Castità si innamora a Parigi

13 Gennaio 2012 Commenti chiusi


da Sweet Movie di Dusan Makavejev (1974) con finale bukkake

–> Verginità Indifesa, 1968, niente di porno. E’ un documentario su un atleta-acrobata serbo che lavorò in un film durante l’occupazione nazista con conseguenti problemi di integrazione nel periodo postbellico.

–> Misteries of the Organism, 1971, film sulla liberazione sessuale. Nato dalle letture di Wilhelm Reich e dalla teoria dell’energia orgonica. E’ diviso in una parte politica e una sexploitation. Rappresenta lo stalinismo come metafora concreta della repressione sessuale freudiana.

–> Wet Dreams, 1974,  sogno 1, sogno 5, il titolo è eloquente. Collage di stili.

–> da vedere anche Parada, 1962, corto sul backstage della parata del I Maggio yugoslavo. Il controcampo come critica al potere.

Roma, gravissima la madonna

16 Ottobre 2011 Commenti chiusi

–> tutto il reportage fotografico sul drammatico episodio

Archivio del surrealismo. Ricerche sulla sessualità III

9 Febbraio 2007 Commenti chiusi

brigitte niedermairHa da poco fatto scalpore, all'ultima edizione del Sundance Film Festival, il documentario Zoo (girato da Robinson Devor e scritto da Charles Mudede, scrittore dello Zimbabwe)  su quello che il regista ha definito "l'ultimo tabù, al limite della comprensione": la zoofilia.
E' un film descritto come molto poetico e ben girato. Molto diverso da quanto ci si potrebbe aspettare, zoo spinge sicuramente lo spettatore a trovare il limite della propria accettazione morale, senza giudizi di sorta e partendo da un fatto realmente accaduto (descritto nell'articolo riportato più in basso) forza l'apertura degli occhi su un habitus diffuso in ogni paese e in ogni tempo. In questo senso è un film fastidioso.

06 maggio 1928*

ANDRE' BRETON: Nel corso di una precedente seduta abbiamo discusso molto brevemente sulla questione della zoofilia.Tutti i presenti si sono dichiarati ostili, affermando di non aver mai manifestato alcuna inclinazione di tal genere, per cui non era il caso di insistere.

JEAN BALDENSPERGER: Trovo invece che sia il caso di insistere, perché in me ciò è all'origine del godimento. Avevo un'asina, che vive tutt'ora, con la quale per un anno ho avuto rapporti molto intimi.

JAQUES PREVERT: Che età aveva?

JEAN BALDENSPERGER: 2 anni.

JAQUES PREVERT: E voi?

JEAN BALDENSPERGER: 14.

ANDRE' BRETON: Volete caratterizzare con la massima esattezza i rapporti in questione?

JEAN BALDENSPERGER: Avvenivano attraverso una camicia. Di solito, la aggiogavo, la conducevo nel bosco, poi le toglievo la parte della bardatura che sta dietro con la sensazione molto netta di spogliare qualcuno, e infine mi abbandonavo alle mie piccole passioni. L'aggiogavo di nuovo e rientravo a casa.

JAQUES PREVERT: E l'asina come si comportava?

JEAN BALDENSPERGER: E' questo l'aspetto molto interessante. I primi tempi era disponibile, ma in seguito si lasciava fare solo quando era in calore.

JEAN CAUPENNE: Che posizione adottavi? Salivi su una pietra? 

JEAN BALDENSPERGER: No, perchè era abbastanza piccola e io ero abbastanza alto. Solo dopo ho scoperto che ci si poteva masturbare da soli.

ANDRE' BRETON: Che genere di emozioni vi procurava tale atto?

JEAN BALDENSPERGER: I primi tempi, disgusto, e la paura che a casa se ne accorgessero.

ANDRE' BRETON: Cosa vi aveva spinto a scegliere questo animale piuttosto di un altro?

JEAN BALDENSPERGER: Lo vedevo più spesso. Succedeva sempre il martedì e il sabato prima della lezione di storia, perchè in quei momenti ero libero.

ANDRE' BRETON: Potreste ricominciare?

JEAN BALDENSPERGER: Non me ne importerebbe niente ma non mi disgusterebbe.

PIERRE UNIK: Non avete mai provato attrazione per altri animali?

JEAN BALDENSPERGER: C'era una capra. Ma accadeva assai di rado. Non la inculavo. In campagna è molto frequente questa zoofilia.

* Ricerche sulla sessualità, SE, Milano, 2002, pp.127-128

 

precedenti:

–> Ricerche sulla sessualità I

–> Ricerche sulla sessualità II

Prosegui la lettura…

Archivio del surrealismo. Ricerche sulla sessualità II

9 Gennaio 2007 5 commenti

Il trait d’union tra il primo post sul surrealismo e l’ultimo fatto sullo sperma è il concetto di profanazione, di quell’atto che travalica i limiti della sacralità dettati da una qualsivoglia cultura. Dall’Alcibiade che distrugge le erme si arriva a Benjamin Pèret e al suo desiderio di profanare ostie.
Per profanare occorre agire e marchiare: dalla distruzione simbolica al lascito di un segno che cambi di direzione al significato del simbolo; grafico, organico o mutilante poco importa. Per ogni marchio, per ogni profanazione, c’è un luogo, un luogo prediletto dalla psiche del profanatore all’interno del quale il marchio realizzato si arricchisce. E si sviluppa nell’immagine. Agamben, filosofo che definisce la pornografia “il sogno capitalista della produzione di un Improfanabile”*, sintetizza così il concetto: “Non possiamo portare al linguaggio i nostri desideri, perchè li abbiamo immaginati. La cripta contiene in realtà soltanto delle immagini, come un libro di figure per bambini che non sanno ancora leggere, come le images d’Epinal di un popolo analfabeta. Il corpo dei desideri è un’immagine. E ciò che è inconfessabile nel desiderio, è l’immagine che ce ne siamo fatta”**.
L’immagine va collezionata nella mente, votata al silenzio oppure AGITA, con tutti i problemi di vacuità che il Reale comporta. Quindi non si tratta solo di coltivare un oggetto di profanazione ma anche uno spazio di visibilità entro cui situarlo, un’opera d’arte di profanazione (o da profanare!) in una cornice sacra (la Mona Lisa di Dali’).
La profanazione eiaculatoria sembra avere una sua non-banale topologia, il corpo si fa zona significante, mappa; territorio. Questa è la cartografia segnata da alcuni surrealisti***.

3 marzo 1928

ANDRE’ BRETON: […] Oltre che nella vagina, nella bocca e nel retto della donna, dove vi piacerebbe che avesse luogo l’eiaculazione, in ordine di preferenza?

BENJAMIN PERET: 1- Ascelle 2- Fra i seni 3- Sul ventre.

RAYMOND QUENEAU: Fra i seni. Nient’altro.

JACQUES PREVERT: Sulla schiena. Sul viso. Sui capelli.

ANDRE’ BRETON: 1- Sugli occhi. 2- Sui capelli.

MARCEL DUHAMEL: 1- Sulle natiche. 2- Frai seni. 3- Sulle ascelle.


* G. Agamben, Profanazioni, nottetempo, Roma, 2005, p.102

** Ibidem, p.57

*** Ricerche sulla sessualità, SE, Milano, 2002, p.123

Prosegui la lettura…

Archivio del surrealismo. Ricerche sulla sessualità I

28 Dicembre 2006 4 commenti

Tra il 1928 e il 1932 un gruppo (dai componenti variabili) di surrealisti organizzarono una serie di incontri, 12 per la precisione, con libere discussioni che intitolarono Recherches sur la sexualité. Regista delle informali riunioni da solotto parigino: André Breton.
Riporto, a partire da questo post, alcuni scambi di battute interessanti*.

Andres Serrano, Piss Christ, crocefisso plastico immerso in un bicchiere contenente l'urina dell'artista

27 gennaio 1928

ANDRE' BRETON: cosa penserebbe Unik di fare l'amore in una chiesa?

PIERRE UNIK: non mi interessa nel modo più assoluto.

JACQUES PREVERT: non mi interessa per via delle campane. 

RAYMOND QUENEAU: non metto mai piede in una chiesa e non ci metterò mai piede per far questo. 

YVES TANGUY: del tutto odioso.

MAX MORISE: idea assolutamente intollerabile.

BENJAMIN PERET: non penso che a questo e ho una grandissima voglia di farlo.

ANDRE' BRETON: sono assolutamente del parere di Péret e desidererei che la cosa comportasse tutte le raffinatezze possibili. 

BENJAMIN PERET: vorrei profanare le ostie e, se possibile, deporre escrementi nel calice.

* Ricerche sulla sessualità, SE, Milano, 2002 

Prosegui la lettura…