sullo sperma
Marietta Anton è una donna tedesca di cinquant’anni che ora vive in Portogallo. Da giovane era stata ritratta in pose audaci dal suo fidanzato del tempo Sigmar Polke, poi divenuto fotografo di successo. Il figlio quindicenne della signora un bel giorno trova le fotografie e, ignorandone l’origine nonché il soggetto ritratto, si abbandona alla sacra pratica di Onan sfogando la secrezione del suo piacere sulle foto ormai d’epoca. La madre si dispera, dal momento che il danno supera i 50.000 euro, il valore artistico degli scatti, e cita in giudizio il figlio vittima degli ormoni giovanili. Il bizzarro fatto seminale (su cui si è pronunciato anche il tribunale di Bonn condannando il ragazzo al risarcimento per mezzo di lavori sociali) è solo l’ultima cronaca di una serie di fatti aventi come soggetto lo sperma.
Vale la pena ricordare il caso del diciassettenne statunitense che per fare uno scherzone ha eiaculato nella bottiglia del condimento dell’insalata nella mensa scolastica. Il ragazzo, forse ispirato dal film Jackass 2, ha scatenato l’orrore dei vari cronisti scandalistici tutti intenti a chiedersi se siamo per caso diventati una società ossessionata dal liquido seminale.
La cosa certa è che lo sperma costituisce un tabù. E se violare un tabù in una pellicola (Tutti pazzi per Mary) costituisce un atteggiamento politicamente scorretto ma concesso dall’alto (a patto eventualmente di sottoporlo a censura, vedi: Happiness, Ken Park, Shortbus e altri) e quindi divertente, quando invece invade il reale o diventa produzione di consumo (il porno) allora diviene OSCENITA’.
La controparte del divieto è sempre la continua e naturale rincorsa alla concretizzazione della sua violazione. Certamente in ambito pornografico si assiste ad una esplosione di generi legati all’uso e all’abuso del liquido seminale: bukkake, gokkun, creampie, snowballing, barebacking (ringrazio SiBa per questa dritta). Il fenomeno va sicuramente correlato a diversi fattori. Tra questi sicuramente L’ERRATA PERCEZIONE che l’HIV non rappresenti più un grande rischio e nemmeno una malattia così diffusa (complici tutti gli enti preposti alla diffusione di una cultura della prevenzione). Dall’altro lato, proprio la consapevolezza legata al rischio della trasmissione delle malattie sessuali attraverso il fluido seminale è un fattore di eccitamento e incoraggiamento alla rappresentazione del rapporto non protetto, con l’inevitabile enfasi sullo sperma; esistono anche rare eccezioni nel mondo video in cui lavorano, per palese ammissione dele case di produzione, solo persone dichiaratamente sieropositive. Questi sono fattori molto presenti nel barebacking in ambito omosessuale maschile. Se la ricerca scientifica non fosse alla continua rincorsa del copyright, potremmo tranquillamente leggere gli esiti di una ricerca condotta su un gruppo di barebackers…
Nella galassia etero invece scattano meccanismi legati alla simbologia di potere che incarna lo sperma. Al fatto che difficilmente è una sostanza gradevole da deglutire, si associa il soddisfacimento libidico del maschio di fronte ad una donna che ne accetti l’assunzione (sulla questione consiglio la visione del cortometraggio Si quieres puedes). Per questo motivo il sesso estremo è sempre andato oltre al concetto di libera sborrata (e ci tengo a sottolineare, vocabolario alla mano, che sborrare è termine del tutto italiano e significa “sgorgare con impeto”) in favore del sublime gesto dell’ingoio, visto appunto come un’accettazione di uno status. Lo sperma marchia, e… sì macchia anche, nel significato territoriale e oggettuale del termine ed è curiosa, in questo senso, la capacità – scientificamente dimostrata – degli spermatozoi di bloccare, una volta nell’utero, la presenza di altri spermatozoi di “rivali in amore” nella corsa darwiniana alla sopravvivenza del migliore. In un bagno c’era una scritta a firma femminista che recitava: “lo sperma ci inquina”; credo che restituisca bene il senso del rapporto di potere che si lega alla modalita eiaculatoria.
Il mondo nipponico è sempre – almeno in ambito sessuale – una bolla isolata e, per noi, poco comprensibile ma che rappresenta sempre un “oltre” estremo. La fisiologica violenza che non trova sfogo nei normali canali di una società ordinata come quella del sol levante, lo trova nei film in genere (un regista su tutti Wakamatsu, nelle produzioni ero-guro e nei guinea pig) e nella produzione artistica. Ma nel porno (si parla del mainstream), spesso, non emerge la stessa brutalità presente invece in occidente. Anzi. Entra un elemento giocoso che per l’occidente risulta assolutamente ridicolo. In concreto, c’è una diversa simbolizzazione dello sperma tra occidente e oriente. Si va dalle produzioni GGG (german goo girls) di John Thompson in cui le donne sono brutalizzate per mezzo dell’eiaculazione (elemento di spregio e marchio, in questo caso) ai giochi senza frontiere giapponesi a tematica seminale. Il bukkake nipponico, spesso farcito di cosplaying e di sapore teatrale, cede terreno all’abbruttimento da caserma dell’american bukkake. Si passa da una cultura che prevede dèi della fertilità ad una cultura legata al tabù della dispersione del seme e della rappresentazione sessuale.
NOTA NERD – lo sperma contiene: acido asorbico, antigeni del sangue, calcio, cloro (da cui il caratteristico odore), colesterolo, acido citrico, creatina, aboutonia, fruttosio, acido lattico, magnesio, azoto, fosforo, potassio, pirimidina, sodio, sorbitolo, spermidina, urea, acido urico, vitamina B12, zinco. Il ph è alcalino.
Viene espulso con una velocità di circa 17 km/h, in genere in quantità pari a due cucchiai, per un valore energetico compreso tra le 5 e le 25 calorie. Male non fa.
E’ possibile cambiare il sapore dello sperma (e minimamente la quantità) a seconda dell’alimentazione seguita: bevendo molta acqua se ne riduce la salinità, mangiando meno carne si allevia il gusto amarotico. Sembra inoltre che, mangiando discrete dosi d’ananas, si ottenga uno sperma molto dolce. L’abuso di alcohol e caffè aumentano il gusto amaro-pungente; consumare pomodori (molti pomodori) aumenta la quantità dell’eiaculato.
Suggerisco un approfondimento dei cibi da evitare o da favorire su questo sito. Comunque… sperimentare per credere.
La galleria iconografica nippa…
A proposito di bareback suggerisco di dare un’occhiata a questa ricerca http://scholar.google.com/scholar?q=bareback&hl=en&lr=&btnG=Search che riporta molti studi psico-sociologici e medici piu’ o meno seri sul fenomeno. Alcuni risultati sono decisamente interessanti e offrono buoni spunti per approfondire il tema
Ma la curiosita’ immediatamente successiva alla lettura dell’articolo e’… e le secrezioni vaginali?
Sapore, odore, significato sono temi cosi’ inesplorati come sembra ad una sommaria ricerca?
ehhhh piano piano, ho solo una tastiera!
…non ricordo – non me ne abbiate – il nome della casa di produzione, ma esistono diversi film in cui il bukkake è tutto al femminile, e le secrezioni vaginali prendono il posto di quelle maschili. i film sono di un noioso folle, reso ulteriormente grottesco dal fatto che, normalmente, la protagonista del video resta seduta/sdraiata a masturbarsi subendo gli “spruzzi” di qualche decina di donne.
a me, onestamente, resta il dubbio che quel che si vede sia davvero tutta “secrezione”. la regia approfitta, probabilmente, della collateralità di pioggie dorate e secrezioni a spruzzo per confondere le acque… il che rende ancora più noiosa tutta la questione.
mi resta impresso un indipendente lesbico di un annetto fa, dove l’amore c’era, c’erano le secrezioni – ed erano un lago dolcesalato di piacere. la cosa ha sconvolto non poche persone in sala, un po’ per la rarità del fenomeno (per i più), un po’ per i modi in cui si verificava. ma un bel post sull’argomento l’appoggio in pieno.
prometto di cercare quei film.
credo che ti riferisca al genere “squirting”
al 99% le secrezioni sono false (perchè arrivano dalla vagina, mentre fisiologicamente è stato riscontrato che escano dall’uretra…)
comunque ci si può pensare un post a riguardo