reality porn
VS |
PORN? | REALITY? |
Vedere il mondo del porno ironizzare sullo star system fa riflettere non poco…
Ora, dove sta il porno? (escludendo il riduttivo “sono due vacche”)
geniale (foto di Ron Harris).
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PORN? | REALITY? |
Vedere il mondo del porno ironizzare sullo star system fa riflettere non poco…
Ora, dove sta il porno? (escludendo il riduttivo “sono due vacche”)
geniale (foto di Ron Harris).
presente prima di MTV e ancor prima di video music, e prima di super classifica show? C'era lo scopitone, cugino transalpino del cinebox. Lo scopitone era un jukebox con uno schermo per i video, un videojukebox degli anni '60. Costava un sacco di soldi e i film, girati su pellicola 16 mm, prodotti per questo apparecchio erano sottoposti ad una fortissima censura (vedere il castigatissimo copacabana).
In rete si trovano ricchi archivi con i video scaricabili. Alcuni sono assolutamente bizarre-trash come Je M'eclate Au Senegal dei The Martin Circus o l'etnico Ammi Belcacem. Grandioso Web of Love con Joi Lansing (che appare supersexy anche in The Silencer).
E… Nancy Sinatra, These boots are made for walking.
Ecchi può essere considerato sinonimo di hentai, sottolinenado la vena perversa di un cartone animato giappo.
Rubo brutalmente da MundoRarito questa interessante segnalazione che raccoglie i sedici episodi di una serie che si chiama Colorful. Ogni puntata dura sei minuti, è sottotitolata in spagnolo ed è piuttosto psichedelica e sconclusionata.
–> la serie completa
Le notizie di genere (anti)clericale sono così tante che per raccoglierle tutte servirebbe un sito dedicato e una task force dedita a spulciare le cronache di provincia. Quella che riporto sotto, uscita qualche giorno fa, la dice lunga sullo status d'eccezione di cittadinanza conferito a chi ha deciso di fare il chierico: frate sfreccia in auto su strada urbana ma viene assolto perché andava a salvare un'anima… e lascio cadere tutte le disquizioni in proposito, per dedicarmi alle segnalazioni del florido campo catto-digitale.
Cristiani non si nasce, ma per fortuna lo si può diventare anche grazie all'internet. Una sana navigazione cattolica non può non iniziare dall'efficiente motore di ricerca per cattolici. La ricerca può essere mirata sulla vergine Maria, sul rosario, sul papa o sul mai troppo chiarito catechismo. La nostra navigazione sarà benedetta e protetta dall'assoluta assenza di siti sporcaccioni (tutte le parole vengono infatti filtrate ad hoc). Quando poi si clicca sul portale whatwouldjesusdownload (cosa scaricherebbe gesù!) si apre un vero e proprio mondo parallelo di spirituale godimento. Nemmeno il linux geek rimane a bocca asciutta: reggetevi forte, è uscita la distribuzione linux ubuntu christian edition, stracult! La distribuzione contiene il filtro web dansguardian (con parental control), un software che spara versetti della bibbia ogni santo giorno, un rosario virtuale e molto altro.
Se invece ci interessa fare un regalo o passare una serata in compagnia di amici e non vogliamo accendere la televisione, sicuri di non trovare alcun film cristiano, dopo aver sgranato il rosario assieme, si può giocare a bibliopoly, il gioco in scatola in assoluto più popolare nella comunità cristiana; fino a sei giocatori. Ne esiste anche una simil-versione per patiti del digitale da dio mandato che sia chiama The Bible Game.
Chi non potesse fare a meno di girare senza una bibbia a portata di mano ora potrà dormire sonni paradisiaci, è arrivata la bibbia usb che non lascierà alcun credente solo nel dubbio della fede.
Per carnevale invece, festa da sempre laica, visto che i più piccoli proprio non riescono a farne a meno di travestirsi con i costumi dei loro eroi, si può sempre trovare un costumino da crociato, a testimonianza della forza del vangelo e del rinnovato astio contro gli infedeli.
–>POST AUTOREFERENZIALE –>POST AUTOREFERENZIALE –>POST AUTOREFERENZIALE<–
Gli header, le immagini contenute nella parte più alta del sito, di tanto in tanto variano e spesso in base all’ultimo argomento trattato.
Si è pensato di raccoglierli. Aluni non sono ancora stati utilizzati, altri verranno aggiunti nuovi e altri, sicuramente i più belli, verranno riutilizzati
Ci tengo a precisare che gli header non sono stati creati da me ma da un’amica che collabora alla gra-fica di questo no-blog: hunnybunny.
Forse non molt* si ricorderanno della battaglia tra i formati VHS e BETAMAX. Sul finire degli anni '70 JVC e alleati si scontrarono con Sony per affermare il proprio standard nella riproduzione video. Betamax aveva una qualità più alta del VHS (tanto che è stato utilizzato fino all'avvento del digitale da parte delle emittenti televisive). Ciononostante il VHS entrò nelle case di tutt*. Perché? Perché l'industria del porno lo scelse come standard e iniziò a produrre pornografia da consumare a basso costo nel salotto di casa, decretando anche la fine dei cinema a luci rosse.
Oggi lo scontro è di nuovo tra due formati: l'HD-DVD (Toshiba, Nec, Sanyo) e il Blu-ray della Sony. Le variabili tecniche sono diverse così come i dubbi su quale formato preferire, ma pare che ancora una volta sarà il porno mainstream a spostare l'ago della bilancia. Il Blu-ray ha una qualità più alta del rivale ma costa di più in fase di produzione, punta maggiormente sulla capacità di contenere dati mentre l'HD-DVD è meno capiente e insiste maggiormente sulla compatibilità con i cugini dvd, ormai massivamente diffusi. Il cavallo di troia su cui puntava Sony però è la PlayStation3; diffondere la ps3 nelle case dei videogiocatori significava diffondere un lettore blu-ray pronto all'uso.
La Digital Playground diceva infatti, fino a qualche tempo fa, di voler produrre i film con contenuto multimediale su Blu-ray, contando sulla rapida diffusione della playstation che però più di tanto non sembra aver venduto, rispetto agli avversari. Sony inoltre si è recentemente detta contraria al fatto che i suoi Blu-ray veicolino contenuti per adulti preferendo distribuire solo bambi in alta definizione e così la Digital Playground farà uscire a breve i suoi primi quattro HD-DVD.
Steve Hirsch della Vivid, altra enorme casa di produzione hard, sostiene di usare l'HD-DVD per il semplice fatto che è stato il primo formato ad uscire sul mercato, ma giura che appena i costi si abbasseranno inizieranno a distribuire anche su Blu-ray. A marzo la Vivid produrrà Debbie Does Dallas … Again su entrambi i formati.
Sia Vivid che Digital Playground girano i loro film con telecamere ad alta definizione già da due/tre anni e ora sono solo in attesa di annusare (o dettare, come pare) la rotta del mercato. Sembra comunque, stando a quanto si è visto all'expo dei pornoproduttori tenutosi a Las Vegas, che l'industria per adulti sceglierà quasi certamente la strada dell'HD-DVD, e prevalentemente per una ragione di costi.
L'altro dato assolutamente interessante che ha fatto propendere per l'HD-DVD è la guerra della console. Stando ai dati rilevati sul mercato statunitense, nelle case dei videogiocatori ci sono più Xbox360 (e quindi lettori HD-DVD) che non Playstation3 (lettori Blu-ray) quindi ci sono, conti alla mano, più pipparoli dotati di HD-DVD, potenziali acquirenti. L'imminente futuro sembra dunque essere HD-DVD.
Al di là della guerra di console e formati di supporto, la preoccupazione che si va diffondendo nella porno industria è la faccia nascosta dell'alta definizione. In un mondo come quello dell'hard in cui a farla da padrone è il fisico perfetto al gusto di silicone la visione di ogni imperfezione sembra creare disagio ai produttori.
Succede così che Jesse Jane (apparsa nel primo film hard girato in HD Island Fever 3) arrivi ad affermare "dovrò rifarmi il seno" visto che i segni delle sue precedenti protesi sono ora molto evidenti. Girando Any way you want me invece, il vero primo attore era l'imbarazzante brufolo dell'attrice Savanna Samson. Non essendo a nulla servito il rapido intervento d'emergenza dei guerrieri del corpo perfetto armati di cipria e quant'altro, il regista è stato costretto a cambiare angolazione di ripresa. Insomma, l'alta definizione non perdona, mostra troppo, anche quello che non è dato a vedersi. E così non resta che cavalcare la tigre, come ha fatto la coraggiosa Debbie De'Bella (all'anagrafe Debbie Schwartz, madre della pornostar Jewel De’Nyle a.k.a. Stephany Schwarz) divenuta attrice hard a cinquantanni suonati sdoganando il genere MILF (ovvero over 50, l'acronimo sta per Mother I'd Like to Fuck), sfidando l'alta definizione e sfoggiando orgogliosamente un corpo invecchiato secondo natura.
I film di cui si è parlato:
–> Debbie Does Dallas [1978]: torrent, rapidshare
–> Island Fever 3 [2004], primo film in HD: torrent, rapidshare
Ha da poco fatto scalpore, all'ultima edizione del Sundance Film Festival, il documentario Zoo (girato da Robinson Devor e scritto da Charles Mudede, scrittore dello Zimbabwe) su quello che il regista ha definito "l'ultimo tabù, al limite della comprensione": la zoofilia.
E' un film descritto come molto poetico e ben girato. Molto diverso da quanto ci si potrebbe aspettare, zoo spinge sicuramente lo spettatore a trovare il limite della propria accettazione morale, senza giudizi di sorta e partendo da un fatto realmente accaduto (descritto nell'articolo riportato più in basso) forza l'apertura degli occhi su un habitus diffuso in ogni paese e in ogni tempo. In questo senso è un film fastidioso.
06 maggio 1928*
ANDRE' BRETON: Nel corso di una precedente seduta abbiamo discusso molto brevemente sulla questione della zoofilia.Tutti i presenti si sono dichiarati ostili, affermando di non aver mai manifestato alcuna inclinazione di tal genere, per cui non era il caso di insistere.
JEAN BALDENSPERGER: Trovo invece che sia il caso di insistere, perché in me ciò è all'origine del godimento. Avevo un'asina, che vive tutt'ora, con la quale per un anno ho avuto rapporti molto intimi.
JAQUES PREVERT: Che età aveva?
JEAN BALDENSPERGER: 2 anni.
JAQUES PREVERT: E voi?
JEAN BALDENSPERGER: 14.
ANDRE' BRETON: Volete caratterizzare con la massima esattezza i rapporti in questione?
JEAN BALDENSPERGER: Avvenivano attraverso una camicia. Di solito, la aggiogavo, la conducevo nel bosco, poi le toglievo la parte della bardatura che sta dietro con la sensazione molto netta di spogliare qualcuno, e infine mi abbandonavo alle mie piccole passioni. L'aggiogavo di nuovo e rientravo a casa.
JAQUES PREVERT: E l'asina come si comportava?
JEAN BALDENSPERGER: E' questo l'aspetto molto interessante. I primi tempi era disponibile, ma in seguito si lasciava fare solo quando era in calore.
JEAN CAUPENNE: Che posizione adottavi? Salivi su una pietra?
JEAN BALDENSPERGER: No, perchè era abbastanza piccola e io ero abbastanza alto. Solo dopo ho scoperto che ci si poteva masturbare da soli.
ANDRE' BRETON: Che genere di emozioni vi procurava tale atto?
JEAN BALDENSPERGER: I primi tempi, disgusto, e la paura che a casa se ne accorgessero.
ANDRE' BRETON: Cosa vi aveva spinto a scegliere questo animale piuttosto di un altro?
JEAN BALDENSPERGER: Lo vedevo più spesso. Succedeva sempre il martedì e il sabato prima della lezione di storia, perchè in quei momenti ero libero.
ANDRE' BRETON: Potreste ricominciare?
JEAN BALDENSPERGER: Non me ne importerebbe niente ma non mi disgusterebbe.
PIERRE UNIK: Non avete mai provato attrazione per altri animali?
JEAN BALDENSPERGER: C'era una capra. Ma accadeva assai di rado. Non la inculavo. In campagna è molto frequente questa zoofilia.
* Ricerche sulla sessualità, SE, Milano, 2002, pp.127-128
precedenti:
–> Ricerche sulla sessualità I
ovvero Svezia: inferno e paradiso (se non funziona usare il link diretto).
Come unire il meglio della retorica da cinegiornale del Ventennio alla libido maschia degli anni ’70 in costante e idolatrica adorazione delle "svedesi", valchirie mitiche libere e pronte a tutto nell’immaginario dell’italiota medio.
Altri ottimi video vintage (con trailer scaricabile) si possono trovare qui.
A gran richiesta, dopo l'appuntamento spermatico, arriva il post sull'eiaculazione femminile, già indagata da Aristotele, e sull'annesso aspetto culinario (che mi sembra di maggior interesse per molt*) legato a sapore e aspetto dell'eiaculato. Certo se si parla di eiaculazione non si può non tirare in ballo l'orgasmo, almeno per banali parallelismi con la fisiologia maschile (molto più affine di quanto non si possa credere). Il problema dell'orgasmo femminile è molto dibattuto sul web e non voglio assolutamente entrare nel merito della discussione clitorideo/vaginale. L'orgasmo esiste punto e basta, qualsiasi sia la sua natura; quindi l'unico interrogativo da chiarire rimane l'eiaculazione. Ebbene, anche le donne possono eiaculare ma non è un evento meccanico come nel caso maschile.
Nel mondo anglosassone si parla di squirting per indicare un generico getto di fluido vaginale. E' interessante approfondire l'argomento proprio per capire, almeno rispetto all'ambiente della pornografia, quando l'eiaculazione è verosimile, e naturale, e quando invece risponde assolutamente ad un desiderio e ad una prospettiva tutta maschile.
Le omologie della fisiologia sessuale tra uomo e donna sono enormi, proprio per un'"economia" di sviluppo dell'embrione che differenzia i caratteri sessuali solo in un momento successivo al suo sviluppo. Per l'esattezza è solo intorno alla sesta settimana che nell'embrione XY il gene SRY si attiva e innesca un complesso processo, in cui intervengono numerosi geni, che porta la gonade embrionale indifferenziata a diventare un testicolo. Il testicolo comincerà quindi a produrre degli ormoni, tra cui il testosterone, che dirigeranno lo sviluppo dei genitali interni ed esterni maschili (ottava settimana); di fatto siamo tutt* femmine inizialmente (altrimenti perchè anche i maschi avrebbero i capezzoli?).
La donna non ha la ghiandola prostatica ma ha strutture simili, le ghiandole para-uretrali o ghiandole di Skene. Queste ghiandole si trovano giusto più in basso rispetto al tessuto spugnoso che permette l'erezione del clitoride, circondano l'uretra, anteriormente al punto di Graffenberg comunente noto come punto-G. Durante l'eccitamento si riempiono di un liquido trasparente (contente glucosio, fruttosio e una particolare proteina detta PSA – i cui livelli sono stati riscontrati in quantità più alta nelle secrezione delle donne in grado di eiaculare – e bassi livelli di creatina e urea) che viene espulso a seguito delle contrazioni vaginali o per volontaria espulsione (esattamente con lo stesso tipo di sforzo che viene impiegato nella minzione). L'eiaculazione avviene attraverso l'uretra e in quantità assolutamente diverse da soggetto a soggetto. Quindi tutto quel liquido bianco latte che esce dalla vagina nel genere squirting è assolutamente falso. L'eiaculazione femminile produce un liquido trasparente come l'acqua che fuoriesce, come l'urina, dall'uretra.
A partire da questa recente consapevolezza scientifica rispetto alla fisiologia eiaculatoria femminile, si trovano veri e propri how to per imparare l'arte dello squirting, su cui ovviamente si innesta un inevitabile mercato di chi promette di godere ed eiaculare semplicemente leggendo cento pagine e guardando una video lezione pagata a caro prezzo.
Chiusa la doverosa parentesi medica si evince che il bombardamento iconografico del porno legato allo squirting è un'assoluta invenzione atta a soddisfare il desiderio tutto maschile di riscontrare a tutti i costi i segni di un orgasmo che, ovviamente, più forte è più sottolinea le capacità amatorie del soggetto. In un certo senso riconoscere l'esistenza del punto-G e del suo ruolo nell'orgasmo da un lato equipara le possibilità orgasmiche di donna e uomo, l'unico soggetto sessuale che, almeno fino alla sexual revolution dei tardi anni '70, aveva diritto a godere (si veda il documentario Inside Gola Profonda per approfondimenti), dall'altro alimenta il machismo dell'uomo che, consapevole che anche la donna può godere, la deve far godere ad ogni costo, altrimenti ne andrebbe della propria mascolinità. Sapere che anche le donne godono, la scoperta del clitoride come punto cardinale del godimento sessuale femminile, fu un duro colpo per il puritanesimo borghese che per anni si battè per negare questa possibilità libidica. Il retro della medaglia fu l'esplodere della produzione pornografica legata alla neonata scoperta della lussuria femminile con i suoi pro e i suoi successivi contro. Nel 1982 uscì Deep Inside Annie Sprinkle, film diretto dalla guru della porno-liberazione femminile Annie Sprinkle. Come chiarisce Annie nel suo libro Post-Porn Modernist: "Durante gli anni '70 il sesso nella società era un tantino differente da oggi. Dalle donne ci si aspettava che fossero 'brave ragazze' e che non apprezzassero il sesso più di tanto. Il porno anni '70 riflette questa impostazione. La donna era generalmente posseduta dall'uomo e spesso doveva essere manipolata. Ma nel mio film, io ero l'aggressore sessuale, ero io a volere il sesso – e gli uomini facevano bene a stare attenti! Molti registi uomini non davano a noi attrici il tempo per raggiungere un vero orgasmo. Non era 'importante'. Molte persone all'epoca non credevano che le donne avessero veri orgasmi. […] Nella maggior parte dei film porno le scene culminano con le sborrate del maschio. Ma nel mio film ho dato spazio alle venute femminili. […] Ho fatto una scena di masturbazione veramente intensa, mentre guardavo dritta la telecamera, e ho avuto un lungo orgasmo multiplo durante il quale ho eiaculato (nonostante all'epoca non sapevamo bene che cosa fosse). Il film contiene anche una scena molto ben fatta di una doccia dorata, in seguito censurata dal distributore del film per evitare problemi legali."*
Per quanto riguarda l'aspetto culinario-godereccio del cunnilungus, mentre nel caso maschile si può parlare di odore e sapore del liquido seminale, nel caso femminile esso va sicuramente riferito al sapore delle secrezioni vaginali in generale, essendo il fluido eiaculato quasi assolutamente insapore. Anche su questo argomento il web ha molto da offrire, tra il serio e il faceto. Partendo da una base acquisita di una "normale" igiene intima (e comunque ricordando che ci sono più germi sulla bocca che sulla vulva), l'odore, e quindi il gusto, delle secrezioni vaginali cambia in base all'alimentazione. Esattamente come nel caso dello sperma (cui rimando per una verifica sui cibi indicati, oppure a questo sito per ulteriori conferme sulla dieta da seguire per variare il gusto delle proprie secrezioni) sembra che la vagina delle ragazze vegetariane abbia un sapore meno accentuato (segnando un punto in più per il vegetarianesimo) e che la frutta "addolcisca" il sapore dei fluidi. L'aggravante dell'universo femminile è però la dipedenza fisiologica da un ciclo ormonale che determina, come risaputo, la variazione delle normali secrezioni e dell'acidità del ph vaginale (ecco perchè diverse persone sostengono che il gusto della vagina tenda all'acido-metallico delle batterie usate, soprattutto in prossimità della mestruzione). In questo caso a farla da padrone è il progesterone, ormone regolatore della mestruazione (che infatti è utilizzato nelle pillole contraccettive progestiniche). Su tinynibbles, sito di open source sex al femminile, si trova una interessante dissertazione sul ph della vagina e paralleli con l'acidità dei cibi.
Riassumendo: lo sperma è basico, la vagina è acida (con ampie variazioni periodiche da 3.8 a 4.5)… quindi il loro incontro favorisce una reazione acido-base che cambia nel giro di pochissimo tempo il sapore della vagina. La dieta influenza il sapore dei fluidi corporei, sia nell'uomo che nella donna. Tra i molti dubbi che rimangono attorno a tutte queste nuove supposizioni, dal punto G all'eiaculazione femminile fino alle diete da seguire, rimane una certezza: gli esercizi di Kegel; migliorano l'attivita sessuale, fortificano la muscolatora pubica sia maschile che femminile e il controllo sull'eiaculazione… di entrambi, viste tutte le omologie del caso.
* Annie Sprinkle, Post-Porn Modernist, Venerea Edizioni, Roma, 2005, pp. 33-34
–> video squirt. piuttosto verosimile
–> poontos. video idiota sul gusto della vagina…
–> Annie Sprinkle sul punto-G
–> download di Deep Inside Annie Sprinkle
–> brevi video d'annata con Annie Sprinkle: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
–> sull'orgasmo femminile: 1, 2
–> sull'eiaculazione femminile: 1, 2, 3
–> analisi comparativa di due testi del Dott. Ernest Gräfenberg sul ruolo dell'uretra nell'eiaculazione femminile
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