buon compleanno gesù
passeggiata naturista
black atheist power
Esistono minoranze talmente innocue e relegate nella loro autoreferenzialità da essere considerate fashion. Non sto parlando dell’anal bleaching ma di un’altra forma di sbiancamento: l’ateismo emergente di alcuni afroamericani.
Un buon articolo del New York Times, non a caso finito nella sezione Fashion & Style, affronta questa nuovo coming out. La storia della rivendicazione dei diritti civili per i black americans è sempre andata a braccetto con le varie chiese battiste. Ne risulta l’indissolubile identità tra comunità nera e chiesa protestante. Tanto che se ti dichiari ateo non sei nero, sei bianco. Le nuove tecnologie hanno permesso di mettere in relazione questa orrenda genia di black atheist che si incontrano secondo le modalità tutte statunitensi di gruppi di supporto proprio perché dichiararsi atei nella società nera statunitense è socialmente aberrante. Nelle chiese ad esempio sono benvenuti membri delle gang, spacciatori, omicidi ma l’onesto cittadino non credente viene messo al bando dalla comunità. Molti genitori preferiscono dichiarazioni di omosessualità a dichiarazioni di ateismo.
Il cristianesimo fa ancora i suoi schiavi…
lepidotteri
E’ di ieri la notizia secondo la quale i Die Antwoord avrebbero rifiutato un milione di dollari pur di non cedere alle richieste mainstream della casa discografica. In periodi di cleptocrazia come questo, con un premier che si comporta come Mobutu, sono un buon esempio.
ZEF style.
video migliori: rich bitch, evil boy, zef side, $copie, live
ardesia
Ho trascorso una vita nella più piena improduttività ed inutilità… parlo di considerazioni inutili, studi senza scopo, domande senza risposta. Una giornata per me è produttiva solo quando imparo una parola nuova, come ieri; ho imparato “cerniera anuba”. Questa mattina, di contro, l’ho trascorsa passando in rassegna, in rigoroso ordine cronologico dal 1979 al 2011 tutte le versioni di One way or another dei Blondie (nonna Blondie ovvero Deborah Ann Harry che vede nel 2010 l’anno del Ridicolo e nel 2011 l’anno della tassidermizzazione definitiva). Ho solo capito che si sta trasformando nella sosia sfatta di Hillary Clinton (alla faccia di Die young stay pretty), che non ha mai saputo cantare, non ha voce, è sempre stata impacciata davanti al pubblico epperò con la vecchiaia le sono minimamente cresciute le tette, complice la gravità e il metabolismo rallentato. Ho scoperto anche la composizione del bizzarro pubblico barnum che si porta appresso: un esercito di marinaretti e milf a cui andrebbe analmente spiegato cos’è il punk rock, sempre che trovino il tempo tra una riunione di madri indignate per il sesso in tv e un incontro di catechismo per adulti. Ho pensato a delle professoresse, alternative sì ma con moderazione “ché i nostri figli ci guardano”, e ho pensato alle lavagne. Le lavagne come contenitore, come monitor guardato per ore fin dalla tenera età, riempito di testi e simboli sempre più evoluti, le lavagne doppie e pure quadruple dell’università, la lavagna come luogo di punizione, luogo di terrore, vuoto da riempire, nero catturasguardo fissato pur di evitare quello dell’insegnante, lavagna come elemento d’arredo, quadro necessario per definire una classe.
Forse il senso è l’importanza che talvolta assume lo sfondo, il pubblico che ridefinisce la situazione, quello che si scrive su una lavagna e che fa emergere nuovi contenuti… alle medie fui interrogato in matematica e anziché dimostrare il teorema richiesto disegnai un cazzo alla lavagna… tre giorni di sospensione, era l’unico dissenso che sapessi esprimere a quel tempo, quello fallico. Poi dichiarai aperto il periodo rivoluzionario: misi l’orecchino.
Altre lavagne: quelle che compaiono in tanti porni d’ambientazione scolastica. Chi cazzo le scriverà? E soprattutto: sarà corretto tutto quello che viene scritto sull’ardesia? Per fortuna, per una volta qualcuno si è degnato di darmi delle risposte esaurienti.
il 99% degli estintori serve a spegnere fiamme
La dittatura consiste nel modo in cui la democrazia è usata e non nella sua abolizione.
Rosa Luxembourg
pesanti paralleli
Voglio cominciare dalla parte più difficile, la più delicata. Un parallelo: due ragazzi, stessa situazione, medesimo gesto, esiti differenti, sono Carlo Giuliani e Fabrizio Filippi, noto alle cronache come Er Pelliccia. Solo chi conosce(va) bene entrambi ha diritto di parlare con cognizione di causa; non posso quindi che limitarmi ad introdurre un dubbio e lasciarlo sospeso sul baratro della storia. Giuliani è stato ucciso, non sappiamo cosa avrebbe detto se fosse stato arrestato, non ha nemmeno senso ipotizzare. Filippi invece qualche parola l’ha detta, e ha messo insieme idiozia e banalità prepuberali. I due ragazzi sono stati giudicati in base alle conseguenze del loro gesto. Da un lato la morte causata da una reazione vile e sproporzionata di violenza, dall’altra la commiserazione di un ragazzetto forse esaltato, sicuramente povero di coscienza politica.
Non è da escludere, e lo voglio dire con la massima cautela, che gli indignati e i mass media tutti avrebbero emesso la medesima sentenza nei confronti di Giuliani se non fosse stato reso silenzioso cadavere da una pallottola di stato.
numerologia
Non ho mai nutrito simpatia per gli Indignados, non solo perché non mi ha mai convinto il pamphlet di Hessel da cui traggono il nome (e lo scrissi in tempi non sospetti), quanto per il fatto che rappresentano un movimento che manca di capacità analitica dei fatti. La dimostrazione va ricercata nella giornata del 15 ottobre. L’indignazione non può più bastare, presto non basterà; di certo trascina con sé il semplice stupore morale. Al movimento a quanto pare è sufficiente l’indignazione fine a se stessa, il broncetto delle anime belle della sinistra. Prosegui la lettura…
Roma, gravissima la madonna
–> tutto il reportage fotografico sul drammatico episodio
elogio del culo rosso
Cosa lega la sculacciata al sesso? Perché lo spanking è divenuto un’articolazione della sottocultura SM?
Perché la cosiddetta disciplina vittoriana è una forma di potere?
La zoologia, in particolare la primatologia, fornisce le risposte corrette. Nei documentari si sente spesso parlare delle attitudini sessuali delle scimmie antropomorfe. Nei gruppi di primati più vicini all’uomo (quindi orangutan, gorilla, scimpanzé, bonobo) viene utilizzata l’attività sessuale per “abbassare” il livello di stress; purtroppo lo stesso non accade anche nei gruppi umani. Spesso si sente anche parlare di attitudini omosessuali tra le scimmie antropomorfe.
Vediamo di chiarire quello che nei documentari viene raccontato in modo eccessivamente sbrigativo. In tutte le specie animali viene attuata la remotivazione, tale comportamento ha lo scopo di abbassare l’aggressività di un consimile mettendo in moto atteggiamenti di diversa natura: epimeletici (di accudimento) e sessuali per la gran parte. Ogni giorno senza accorgercene mettiamo in essere attitudini remotivanti di questo tipo nei momenti di difficoltà relazionale.
Tornando alle scimmie, di fronte ad un soggetto aggressivo spesso vengono assunte caratteristiche di profferta sessuale per disincentivare l’aggressività di un dominante. Quasi sempre funziona. Ovviamente lo fanno anche i soggetti maschi, offrendo le terga, come i conspecifici di sesso femminile. E’ questo, l’atteggiamento remotivante, che spiega il “sesso ricreativo” e l’omosessualità dei primati. Ovviamente è insito in questi differenti ruoli una differenza di potere nella scala sociale del gruppo. Chi si concede, viene sottomesso sessualmente e quindi socialmente.
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