Kanamara Matsuri
Propriamente si tratta del festival del cazzo di kawasaki, nulla di diverso dalle falloforie greche passate poi sotto l’egida del cristianesimo grondante sangue e pezzi di santi.
Credo il video sottolinei pure la festante differenza tra la liberazione etica della sessualità popolare dalla pornografia del potere rappresentata invece dalla statuetta di priapo fatta passare tra le mani e le bocche delle pulzelle invitate alle cene di Arcore.
grazie a BlackHormo della segnalazione
kinky city
Il termine KINKY si utilizza per definire una modalità che si pone tra il bizzarro e ciò che l’ortodossia etero definisce come deviato, pervertito.
Pawel Jaszczuk, già incontrato, offre un saggio visivo di KINKY nipponico
yuji moriguchi
sawatari hajime
palole palole palole
grazie ad otomano segnalo questa commistione culturale
e, tanto per deviare dall’orrore quotidiano, rincaro la dose con bonus tarantiniano: fist of führer
sex & fury
Della serie "consigli per il fine settimana": SEX & FURY di Norifumi Suzuki, 1973.
Sicuramente conosciuto da Tarantino, è un capolavoro del pinku eiga, violenza e sexploitation giappa.
–> leggi la recensione
–> sinossi in lingua italica
–> torrent
l’origine del mondo
"Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele" Isaia 7,14
Nella traduzione greca della Bibbia, la versione dei Settanta, il termine ebraico almah (che significa "giovane donna") fu tradotto con il greco παρθενος (parthenos) ovvero "vergine"; in ebraico però vergine si direbbe bethulah… e tradurre è sempre tradire.
Sembrerebbe dunque difficile nascere da donna vergine, anche secondo la Bibbia, almeno nella sua stesura originale. Ma divinizzare Maria (giovane donna, probabilmente vittima di violenze, sicuramente di gravidanza indesiderata) era un modo come un altro per incorporare nel cristianesimo divinità femminili che altrimenti sarebbero rimaste in mano ai pagani.
Fedeli a Guenòn, da ovest ad est il bagaglio simbolico-tradizionale rimane pressoché immutato e la vagina resta sempre fonte di vita(lità), uno squarcio di vita sul mondo.
Per approfondire…
thx a PonyXpress
somewhere in the middle
Somewhere in the middle. Davvero un bel documentario. Titolo quanto mai azzeccato. Girato dal fotografo Rikki Kasso (quello di tokyo undressed, per capirci), commento sonoro dei finlandesi Mossefrog. Il film è uno sguardo di 90 minuti sulle diverse attitudini sessuali distribuite dalla dea Amaterasu alle creature del Sol Levante.
Non ci è dato giudicare, nemmeno capire. Occorre solo guardare, ascoltare ed essere "in fase". Inutile sforzarsi di spiegare razionalmente a tutti i costi l'asphyxiophilia, o il cosplaying. Solo l'empatia per tentare di afferrare un (non)luogo nel mezzo di noi stessi. Qualcosa che bene o male appartiene a tutt*.
Commenti recenti