quest’estate me ne vado al Jesus Camp
Poco mi stupisce il video della BBC sugli scandali sessuali perpetrati e coperti dal Vaticano. Oltre il fatto che il video girava già da diversi mesi prima che lo "scoprisse" Repubblica, non dovrebbe minimamente essere d'imbarazzo il sottobosco di commercio sessuale che vede come primi attori i clerici di ogni levatura. Da una istituzione che ha protetto i criminali nazisti e appoggiato le peggiori dittature del pianeta e che impone il voto di castità ai propri appartenenti, chiudendo però un occhio quando mettono le mani sui parrocchiani, giovani e non, non c'è proprio nulla di cui meravigliarsi.
E' preferibile invece spostare l'attenzione su un altro documentario di tutto rispetto, candidato all'Academy Award 2007, vincitore del Tribeca Film Festival: Jesus Camp.
In Jesus Camp si abbandona lo stupore per l'istituzione totale vaticana in favore di un realismo che mette sotto la lente d'ingrandimento il fenomeno delle comunità cristiano-evangeliche statunitensi, delle loro tecniche di lavaggio del cervello ("mi piace evangelizzare quando sono al bowling" dice la bambina di otto anni) e infiltrazione nei più alti livelli della gerarchia politica del paese più potente del mondo. 80 milioni di fanatici in grado di spostare l'asse elettorale in senso fortemente conservatore (Bush, giudici della Corte Suprema, etc…). 80 milioni di elettori convinti che sia in atto una guerra di civiltà con un Islam che non si fa remore ad addestrare i propri figli… e loro di conseguenza. Istruiscono le nuove leve privatamente a casa insegnando loro che non discendiamo da scimmie ma siamo frutto della diretta creazione divina (Creazionismo VS Evoluzionismo), convinti che la scuola pubblica sia im mano a comunisti senza dio. Insomma, uno sguardo lucido sul futuro degli Stati Uniti e quindi della geopolitica mondiale attraverso il luccichio delle spade alzate del fondamentalismo cristiano, la naturale libidine dei preti è davvero molto poco a confronto.
Commenti recenti