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Archivio per la categoria ‘nippodelirium’

somewhere in the middle

4 Ottobre 2007 5 commenti

Somewhere in the middle. Davvero un bel documentario. Titolo quanto mai azzeccato. Girato dal fotografo Rikki Kasso (quello di tokyo undressed, per capirci), commento sonoro dei finlandesi Mossefrog. Il film è uno sguardo di 90 minuti sulle diverse attitudini sessuali distribuite dalla dea Amaterasu alle creature del Sol Levante.
Non ci è dato giudicare, nemmeno capire. Occorre solo guardare, ascoltare ed essere "in fase". Inutile sforzarsi di spiegare razionalmente a tutti i costi l'asphyxiophilia, o il cosplaying. Solo l'empatia per tentare di afferrare un (non)luogo nel mezzo di noi stessi. Qualcosa che bene o male appartiene a tutt*.

 

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lezioni di… piffero

26 Luglio 2007 3 commenti

si gioca tutto nella colonna sonora…

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perversi parallelismi d’oriente

26 Giugno 2007 6 commenti

L’immaginario collettivo di un popolo è il frutto della sedimentazione del folklore, dei miti, della tradizione orale, degli usi e dei costumi. In Giappone, isola la cui attività ruota storicamente sull’industria ittica, è sempre presente, massivamente, la figura di esseri marini; in proposito rimando ad un vecchio post sul sesso tentacolare.
Non stupisce quindi che gli animali presenti nelle storie tramandate entrino furtivamente nelle menti degli abitanti del sol levante fin da piccoli ed escano sotto forma di fantasie sessuali in età matura. Pesci, anguille, polipi, rane… sia nell’espressione artistica più metaforica che nell’hard core.

 

 

 

fonti:
–> The Art of Fuco Ueda
–> genki-genki 

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censura della censura

30 Maggio 2007 1 commento

On Eye RapeTraduco la breve intervista a Takahiko Iimura, regista giapponese d'avanguardia, sulla sua personalizzazione On Eye Rape:

"Il film originale fu recuperato a Tokio da un cesto dell'immondizia. Si tratta di un film americano sull'educazione sessuale in cui viene spiegata la riproduzione sessuale di animali e piante. Io, in collaborazione con un amico artista, Natsuyuki Nakanishi, ho inserito dei buchi in quasi tutti i fotogrammi. Era per protestare contro la censura giapponese applicata alle immagini sessualmente esplicite, e in particolar modo contro la presenza dei peli pubici che i censori avrebbero coperto con segni bianchi. Ho inserito un po' di fotogrammi pornografici subliminali tratti da riviste e sparsi in diversi punti del film. Alla fine, ho inserito bruciature anche sulle immagini subliminali, di fatto 'censurando' le immagini censurate." Takahiko Iimura 

che la caccia al fotogramma inizi (nell'immagine in alto un frammento  a 3'26'')

–> wget On Eye Rape, 1962, 10', b/n 

carte d’ammore

4 Aprile 2007 Commenti chiusi

In Indocina le carte da gioco occidentali penetrarono nella popolazione assieme alle baionette dei soldati francesi. Alcune di esse acquisirono ben presto significati particolari: la regina di cuori era simbolo d'amore e fertilità, il fante di spade il nemico, l'asso di picche si prestò a rappresentare la morte, perpetrata poi dalle truppe statunitensi che approfittarono di questa simbologia nella loro guerra psicologica.

Lance: "Hey Capitano, cos'è quella?"

Willard: "Una carta di morte."

Lance: "Cosa?"

Willard: "Carte di morte. Così Charlie sa chi è stato."*

*Apocalypse Now, di Francis Ford Coppola, Filippine, 1979, 202' 

rubate a ponyexpress

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colorful

20 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Ecchi può essere considerato sinonimo di hentai, sottolinenado la vena perversa di un cartone animato giappo.
Rubo brutalmente da MundoRarito questa interessante segnalazione che raccoglie i sedici episodi di una serie che si chiama Colorful. Ogni puntata dura sei minuti, è sottotitolata in spagnolo ed è piuttosto psichedelica e sconclusionata.

–> la serie completa

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ero-guro

4 Gennaio 2007 Commenti chiusi

Riprendo di brutto da questo blog una scena topica per capire di che cosa tratti il genere ero-guro (ero guro nansensu derivato dall'inglese erotic grotesque nonsense). E' estrapolata dal film Guts of a Virgin (Shojo no harawata, 1986) diretto da Kazuo 'Gaira' Komizu. L'audio è desincronizzato.

–> altri trailers 

–> articoli recenti sul cinema ero-guro

http://www.dailymotion.com/swf/1TDaSDm49Kg4q6lKb

 

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sesso tentacolare

14 Dicembre 2006 5 commenti

La generazione degli attuali trentenni occidentali, e le generazioni a seguire, è in gran parte cresciuta seduta di fronte ai cartoni animati giapponesi sparati dal tubo catodico, trovandosi spesso davanti a nuove simbologie rimaste poi incomprese.
Uno di questi simboli è il polipo. Il cefalopode rappresenta lo spirito della curiosità, è un essere positivo, rappresentato sempre con personaggi divertenti e un po’ sciocchini, sicuramente molto kawaii. Ovviamente si parla di un animale ben presente nell’immaginario collettivo giaponese per evidenti questioni di origine alimentare e, non secondariamente, di folklore. La cosa per noi più difficile da capire è l’ossessione nipponica per il sesso con i cefalopodi fino ad essere diventato un vero e proprio genere, il tentacle rape. Le storie hentai sono piene di incontri intimi tra essere umani e cefalopodi e non mancano film dedicati come Hokusai Manga del 1981, le cui immagini sono molto eloquenti. Esiste anche una serie animata degli anni 60, Kure Kure Takora, che molti considerano piuttosto azzardata nei contenuti; narra delle strane avventure amorose di un polipo e una nocciolina gigante. Alcuni episodi della saga sono online.
La metafora lampantemente fallica legata ai tentacoli che vanno insidiandosi in ogni orifizio, va sicuramente contestualizzata nell’immaginario che l’arte del grande Hokusai ha contribuito a plasmare. Tutto inizia con la mitologia e sfocia imponentemente nella modernità grazie al "sogno della sposa del pescatore", dipinto in cui un polipo avvinghia una donna senza lesinare su un lussurioso cunnilingus a ventosa. Il dialogo, il cui testo fa da sfondo alla bizzarra unione in piena tradizione shunga – che nasce in questo periodo e darà avvio al moderno filone dei manga, è altrettanto succulento; tra i due soggetti principali si intromette anche il piccolo polipo, desideroso di fare nuove esperienze:

GRANDE POLIPO: Il mio sogno si è infine realizzato, in questo giorno dei giorni. Alla fine ti ho presa nella mia morsa. La tua bobo è piena e matura, che meraviglia! Migliore di ogni altra! Succhiare, succhiare e succhiare ancora. E dopo averlo fatto con maestria, ti guiderò al palazzo del Drago del Dio del Mare e mi avvilupperò a te.

VERGINE: Maledetto polipo! Succhiandomi alla bocca dell’utero mi togli il respiro! Aah! Sì… è… lì! Con la bocca, succhia!! Dentro, dimenati, dimenati, oooh! Oooh, bene, oooh dai! Lì, lì! Lììììì! Daaai! Ouh! Aah! Dai, bene così, aaaahh!!! Non ancora! Finora gli uomini chiamavano me polipa! Una polipa! OoH! Auh! Puoi… !? Ooh!

GRANDE POLIPO: Con tutti gli otto tentacoli che si attorcigliano!! Come ti piace così? Ah, guarda! Si è tutta gonfiata, bagnata dalle calde acque della lussuria.

VERGINE: Sì, ora brucia, ma presto non sentirò più nulla tra le mie anche. Ooooh! Niente più limiti o frontiere! Sto scomparendo…!!!

PICCOLO POLIPO: quando papà avrà finito anch’io voglio strofinare ancora e ancora la mia bocca sui bordi del tuo posto peloso finchè non sparirai e allora io succhierò ancora chyu chyu… 

 

A contribuire alla diffusione massiccia del sesso tentacolare è arrivata, come spesso è accaduto nella storia, la censura. La morsa censoria viene applicata nel secondo dopoguerra, con la breve occupazione da parte dell’esercito statunitense e l’imposizione del pudore occidentale legato alla rappresentazione del coito e dei genitali. Il Giappone ha regole molto curiose in tema di censura, almeno dal punto di vista dell’occidente contemporaneo. E’ consentita la rappresentazione della nudità ma NON nel dettaglio degli organi riproduttivi. I due sessi non possono essere mostrati nella loro unione, e non è ammessa la visione dei peli pubici*. Questo spiega il perchè dell’effetto mosaico (chiamato bokashi) nella produzione pornografica.

Quindi, l’unione genitale, l’amplesso, non è esplicitamente rappresentabile, tutto il resto è concesso (a patto di non offendere la pubblica morale, art. 175 del codice penale – sull’oscenità): oggetti, inserzioni bizzarre, sesso con alieni e, perchè no, con polipi, già presenti nel fantastico reame immaginifico del sol levante. Diventava più semplice, ai fini dell’elusione della stretta censoria, rappresentare una deflorazione da parte di un tentacolo che non di un pene.
La censura nipponica ha generato la produzione di sesso xenofilo.

* nel 1981 il governo giapponese decretò la possibilità di aumentare del 5% la rappresentazione del pelo pubico.
fonte: G. Rossetti, Japan Underground, Castelvecchi, Roma, 2006, p.86

 

RIFERIMENTI: 

–> approfondimenti sul tentacle sex/rape: 1, 2, 3, 4

–> demoni e spiriti nella mitologia giapponese

–> netsuke di polipo 

–> galleria di shunga 

–> glossario di termini giapponesi legati all’arte 

–> sinossi di Hokusai Manga 

–> approfondimento sulla censura nipponica

–> la censura nel cinema  

–> approfondimento sui pinku-eiga e i roman-porno nel cinema giapponese (in spagnolo) 

–> porno link: una ragazza e il suo polipo 

–> octopus girl takoko action figure 

–> octopus rape giochino giapppo in flash 

–> video di una giapponesina che lecca un polipo, morto 

–> arte occidentale: 100 ragazze e 100 polipi 

cliccare su Continua per vedere la galleria completa. Foto di Bob Coulter

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le parole dell’ammmore (japanese version)

5 Dicembre 2006 Commenti chiusi

La lingua giapponese è, per motivi storici (la scelta di isolamento) e culturali (il legame alla tradizione), una delle lingue che maggiormente ha inglobato inglesismi. Il giapponese moderno è un crogiolo di neologismi di derivazione anglofona utili a designare concetti fino a poco tempo fa estranei alla cultura nipponica. Nasce così il katakana o English made in Japan
Ad esempio: il lavoratore medio, salariato, in inglese salaryman, diventa nel paese del sol levante un sarariman secondo una divertente translitterazione fonetica legata alla pronuncia anglo-giappone. Pasokon è la contrazione di personal computer.
La sessualità, attorno alla quale anche la lingua si è codificata a sottolineare differenze, distanze e rispetto reciproco, è uno degli ambiti che ha visto la maggior esplosione di neologismi.
Si consideri la tabella seguente a titolo del tutto rappresentativo, in realtà esistono centinaia di vocaboli katakana assonanti all'inglese.

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