la governatrice che mi scoperei
Il caso Sarah Palin è sicuramente un interessante caso di studio politico.
In questi giorni la stampa statunitense non fa che parlare della carica sessuale incarnata dalla governatrice dell’Alaska, "la donna che ogni uomo desidera", nonché modello per molte donne cerebrolese. C’è di che riflettere. Mi sembra di ricordare che ai tempi del Partito dell’Amore di Moana Pozzi e Cicciolina, si parlava di tette esibite ma non certo di "carica sessuale".
La scelta dei repubblicani di candidare una donna è stata sicuramente spiazzante e sicuramente più coraggiosa di quella fatta dal poco black (power) Obama. Il punto focale però è che non si tratta di una scelta di gender quanto di una scelta di sesso. Lo spiega bene un simpatico articolo apparso su The Nation (tradotto e pubblicato da Internazionale), da cui rubo alla grande, e soprattutto lo spiega sinteticamente alla perfezione uno degli slogan impressi sulle spillette di alcuni sostenitori della Palin: "You go, GILF".
MILF è l’acronimo di Mother I’d Like to Fuck e identifica il genere porno delle "cinquantenni" porche. GILF diventa Governor I’d Like To Fuck (esiste anche la vera versione internet di Grandmother I’d Like…). Ora, non pretendo di aver ragione, ma credo che la mangia hamburger d’alce, che si fregia di essere per l’interpretazione letterale delle sacre scritture, sia quanto meno un’ottima metafora del perché la destra stravince ovunque.
La destra è una macchina interpretatrice di desideri (e non lo era forse la sinistra fino agli anni ’70?). La sinistra è diventata una noiosa macchina per imporre la morale. I repubblicani hanno considerato il desiderio machista e gli hanno posto di fronte una risposta estetica: "Mi sono tirata su i capelli e ho inforcato degli occhiali da professoressa per cercare di apparire più sciatta", ha dichiarato Palin a Vogue, fingendo l’inconsapevolezza di chi sa giocare con l’immaginario erotico maschile. In Italia hanno preso la Carfagna che fino al giorno prima mostrava le sise sui calendari e le hanno dato un ministero. Di più: al desiderio di sicurezza hanno risposto con l’iconografia militare e al desiderio di equità sociale hanno risposto con l’icona dell’immigrato che si infiltra rubando lavoro e diritti, almeno questa non è molto nuova. I sostenitori della Palin non si sono certo sbigottiti di fronte alla di lei figlia 17enne incinta. I democratici invece l’hanno additata. La destra ha una morale, la sinistra è moralista, vuole solo farla rispettare, la morale.
La sinistra non crea più nulla, la destra crea invece risposte; risposte vuote, certo, ma in grado di colmare quell’abisso ancor più grande che è il desiderio. E lo fa, oggigiorno, seguendo uno schema perfetto: il godimento all’interno delle regole. Godere sì, ma da cristiani. E’ questo il nuovo motto. Ecco dunque il fiorire del softporno cristiano, dell’oggettistica, che non è più oggetto masturbatorio bensì un "utile complemento alla vita di coppia". Non si possono usare i contraccettivi… ma ci si può unire carnalmente rispettando il "ciclo naturale" della donna (Ratzinger domenica scorsa). Nascono i siti d’incontri, ma cristiani. Dagmar Herzog nel suo libro Sex in Crisis esorta le donne di famiglia "ad avere sempre le gambe depilate e a lavarsi la vagina ogni giorno: ché non si sa mai".
La destra si è presa tutte le conquiste e il vocabolario della rivoluzione sessuale e le rielabora sotto forma di risposte, le carica di senso. Ha preso la Palin, tutta figli, fucili e Gesù Cristo e l’ha trasformata in oggetto di desiderio sessuale, così da poter infilare la proria scheda nel coito dell’urna, immaginando di penetrare la Palin. Verrebbe in mente il comandamento "non desiderare la donna d’altri" ma si cadrebbe nel solito moralismo della sinistra capace solo di puntare il dito, ignorando che è intrinseco alla dinamica del potere concedere quelle eccezioni utili al suo rafforzamento.
Servono nuove risposte ai desideri. La destra sta riciclando mentre la sinistra sta a guardare grazie ai suoi leader di parrocchia. Nuove risposte; per ora mi torna in mente solo quella di Babbo Bastardo: "beh, desiderio in una mano, merda nell’altra. Vedi tu quale delle due si riempie prima" .
che figata di articolo 😉
Sante parole … verrebbe da dire.
come siamo ridotti male..!!!
ormai i preti vanno in giro in borghese e anche se li sgami dall’odore (di santita’) ti dicono che non sono frustrati (in quanto frustati) e che il veto l’han preso a 27 anni (e a mani piene) e che comunque la cazza la conoscono e la masturbazione non fa diventari piu’ cechi del computer e che le tendenze giovanili interessano anche alla san paolo e che se una fa il ministro che c’entra se prima faceva il calendario… insomma non si meraviglia piu’ nessuno, perche’ andar per il sottile con questo e quello se poi in fondo c’e’ crisi e si vendono gli affetti ma non si desidera piu’ l’economia e’ l’unica che va a puttane ma nn in italia l’italia e’ forte – viva la nazione – solo la sinistra punta il dito: non era acqua santa ma vaselina.
E sulla governatrice dell’Alaska un film porno con le sosia della Clinton e della Rice. [Repubblica.it]
Washington. La scena clou è un rapporto lesbico a tre tra una falsa Sarah Palin, una falsa Hillary Clinton e una falsa Condoleezza Rice. Il re del porno Larry Flint, ha deciso di produrre una film a luci rosse dedicato alla vice candidata repubblicana alla Casa Bianca. Il titolo della pellicola è «Nailin’ Paylin’», (cioè inchiodando la Paylin).
Papero, eccellente!
L’altro giorno pensavo che la metafora tanto amata a livello religioso (il gregge e relativo pastore) è… alquanto precisa e stringente.
Finché non ci saranno persone argute, vispe, con discernimento, ma piuttosto un gregge belante, basato su spegnimento della crapa, la delega pigra, il disinteresse sbadigliante, il privatismo esasperato che se ne fotte di cosa succede oltre l’uscio di casa, sarà sufficiente abbindolarlo con le sise garfagne, le trapanate immaginarie alla Palin (suo il motto petrolifero Drill! Drill! Drill! per l’Alaska) e altre cazzabubolerie del genere, fino ad arrivare a cagate disumante come l’erotismo religioso (contraddizione in termini) in nuova salsa.
Per scopare da dio, devi essere dio, non una pecora amebica in gregge.
Servono (nuove) persone, paesani e cittadini, di pecore non ne servono altre.