la bibbia e lo sguardo pornografico – vol.3
Termino qui le disquisizioni-(ec)citazioni bibliche. Finisco postando quello che in realtà doveva essere l'articolo iniziale, quello che ha dato l'incipit e che poi ha spinto la ricerca oltre (vedi vol.1 e vol.2), nelle viscere delle pergamene testamentarie, vestito con un novello indiana jones, ma in latex (alquanto scomodo sotto il sole). Tutto era cominciato da questo dignitoso articolo circa il rapporto bibbia-pornografia-sguardo. L'autrice indaga, seriamente, la nascita filologica del termine pornografia partendo dalla bibbia. Si scoprono cose interessanti.
fuggite la fornicazione!
Tra le lingue primigenie della bibbia c'era il greco. Nulla di nuovo. A tutt* torna alla mente di aver sentito ripetere a non finire la parola "fornicatori", "fornicazione" tutte le volte ci inchiodavano ai banchi delle chiese. Fornicare significa avere rapporti
sessuali con una persona che non sia il coniuge, commettere adulterio insomma; ovviamente anche con prostitute.
Alcuni simpatici esempi di come la fornicazione non sia proprio ben accetta nelle comunità giudaico-cristiane:
1 Timoteo 1:10
10 per i fornicatori, per gli omosessuali per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina,
Ebrei 13:4
4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.
Apocalisse 22:15
15 Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.
Ebrei 4:13
13 E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.
1 Corinzi 6:18
18 Fuggite la fornicazione. Qualunque altro peccato che l'uomo commetta è fuori del corpo, ma chi commette fornicazione pecca contro il suo proprio corpo.
Ebbene, fornicazione è la traduzione del greco πορνη, porné ovvero l'atto di prostituirsi e ciò che ruota attorno al consumo della prostituzione. La pornografia diventa quindi la scrittura, rappresentazione, dell'attività attinente alla prostituizione. "Fuggite la fornicazione" dice l'ultimo passo citato (φευγετε την πορνειαν)… credo sia per questo che i preti non pagano i ragazzini abusati.
lo sguardo
Recita bene il nono comandamento: "non desiderare la donna d'altri". Ma da dove parte il desiderio se non dal senso in grado di percepire a distanza, la vista? Mi sembra un punto su cui poco si riflette. E' bene coinvolgere fin da subito l'Islam, oggetto di cieco attacco, nel vuoto di quell'Altro che era dal socialismo reale.
La lettura letterale (zâhirita) del corano interpreta l'uso dell'hijab a partire dai seguenti passi: "Di' alle
credenti di abbassare lo sguardo e di restare caste…" (XXXIII 59) e "O
Profeta, di' alle tue spose, alle tue figlie, alle donne dei credenti di coprirsi il petto
con il loro mantello" (XXIV 31). Viene quindi riconosciuto il potere sessuale dello sguardo. Lo sguardo che invita ma anche lo sguardo che cerca le forme del desiderio. Llo sguardo innesca la scintilla che porterà a compiere il peccato, ad agirlo;
Genesi 34:2
2 Sichem, figlio di Hamor lo Hivveo, principe del paese, vedutala la rapì, si coricò con lei e la violentò.
Genesi 38:2-3
2 Qui Giuda vide la figlia di un uomo Cananeo, chiamato Shua; la prese in moglie e si unì a lei.
3 Ed ella concepì e partorì un figlio, che egli chiamò Er.
Giudici 16:1
1 Poi Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta, ed entrò da lei.
e ancora, per i bibbiofili: 2Samuele 11:2-5, Genesi 38:15-16, Genesi 39:7-12, Giudici 14:2-3.
Ma lo sguardo, ATTENZIONE, è già peccato:
Matteo 5:28
28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
In questo senso la soluzione musulmana è assolutamente geniale: guardare una donna è peccato, sicuramente lo ingenera, e quindi è bene sottrarre l'"oggetto" allo sguardo. La soluzione islamica in realtà fa poi scattare elementi di rispettabile perversione… una donna coperta chissà cosa nasconde sotto! E si innesca un vero e proprio processo di fantasia, proprio a partire dal fantasma della donna che ci appare coperta e quindi tutta da s-coprire (come la verità che ama nascondersi dietro un velo).
Sembra quasi che nelle prescrizioni musulmane si sottolinei con maggior chiarezza che nel cristianesimo lo stretto vincolo sguardo-sessualità, mentre per il cattolicesimo, il suo massimo teorico, Paolo, forza maggiormente l'immancabile elemento autoritario di sottomissione della donna. E nel fulgido ritorno della messa in latino sembra ci siamo dimenticati di coprire il capo delle nostre donne! Eloquente la prima lettera ai Corinzi:
1Cor 11,7-15
7 L'uomo invece non deve coprirsi il capo, perché è l'immagine e la gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo,
8 perché l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomo,
9 anche perché l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Perciò la donna deve avere sul capo un segno di autorità, a motivo degli angeli.
Da queste riflessioni segnalo il sito in her eyes che parte dallo sguardo, quello stesso sguardo che si intuisce appena dalla fessura di un burka, e arriva direttamente alla fessura pubica. Chè in realtà è questo il quid che ci rende insopportabile il burka: essere privati di un oggetto di desiderio sessuale da guardare e quindi possedere presi, anzi, in quella schiacciante macchina che è la fantasia. L'odio del burka nasce dalla castrazione di cui ci sentiamo inconsciamente vittime. Solo i musulmani, padroni della propria donna (ambizione coltivata ma formalmente abbandonata dal maschio occidentale) possono goderne. Questo ci è intollerabile.
bel post…complimenti!!!