e già mi manca TataGolosa
10 Aprile 2007
Che poi viene fuori che c'è una SuicideGirl che si fa chiamare Tiffany, fa le foto birichine e c'ha il gruppetto elettrolesbopunkettino. E' italiana e nessun* me la m'hai detto, molto poser… quasi quasi preferisco TataGolosa.
Bene, continuiamo così…
Eh ma io ne avevo parlato…
http://kysucix.noblogs.org/post/2007/02/28/free-advertising
certo, la descrizione oltre a ‘troiona’ non si e’ spinta. 😉
ciao
kysu
e dire che l’avevo pure visto il post che mi indichi…
In realta’ ammetti che ti sei emozionato, come testimonia il “me la m’hai detto”.
La canzone sembra progettata per questo scopo http://xl.repubblica.it/dettaglio/41821?ref=rephpsp3
Io preferisco Tatagolosa. Almeno è più sincera.
//ciao//
assolutamente anch’io. lei è la vera porno reality cerebrolesa; la Tiffany invece mostra le sise per fare la bad girl… ma poi si sottrae quando le proponi una sobria sessione di bukkake con gli amici.
non molti anni fa, a dire una cosa come *troiona* in un ambiente non dico di Kompagni ma anche solo alternativo-underground, il coglioncello di turno rischiava quantomeno una sberla tra capo e collo.
io devo dire che non capivo il livore delle compagne bastonatrici, che piu’ che spiegare il perche’ era ingiusto usare tale termine in senso dispregiativo, rabbiosamente azzittivano quei poveri coglioncelli, che piu’ che di essere ignoranti non avevano colpe.
era il secolo scorso e fa una certa impressione dirlo.
perche’ a tutt’oggi la lotta per la difesa dei diritti delle prostitute e’ ancora dura e perche’ quei coglioncelli sono cresciuti e non hanno imparato un cazzo.
(premetto che non provo nessuna simpatia per tiffany e tantomeno per quell’altra, mentre per le *troione* ho invece molto rispetto)
posso condividere quanto da te espresso ma mi sento di aggiungere che il politically correct che ha sempre caratterizzato la sinistra non è altro che moralismo travistito da buone intenzioni.
un afroamericano può dire “negro”, un caucasico invece viene tacciato di razzismo. Dipende da come si dicono le cose, dal messaggio che convogliano.
il povero Gramsci era solito ripetere che la cultura non è borghese, è l’uso che ne fa la borghesia che la rende eventualmente tale.