metropolis
In una megalopoli del XXI secolo dominata dal direttore Frederson (Abel), gli operai, che vivono nei sotteranei in stato di semi schiavitù, ripongono la loro fiducia nella mite Maria (Helm) di cui si innamora Freder (Fröhlich), figlio del didattore. Per rompere l’unità degli operai, Frederson impone all’inventore – mago Rothwang (Klein-Rogge) di costruire un robot, sosia di Maria, che semini discordia, ma questo incita gli operai alla rivolta e alla distribuzione.
Toccherà alla vera Maria e a Freder riconciliare le parti, ponendo le basi per un nuovo ordine sociale. Gli effetti speciali straordinari, le imponenti architetture (le tecniche fotografiche di Eugen Schüfftan combinavano modellini e scenografie in grandezza naturale), i geometrici movimenti delle masse ne fanno uno dei film visivamente più impressionanti della storia del cinema. Poco riuscita (e poco chiara) è invece la sceneggiatura, scritta da Lang con
la moglie Thea Von Harbou, dove sono presenti temi tipicamente espressionisti (il doppio) e altri profetici (la manipolazione occulta, l’esplosione della follia collettiva) e che ruota attorno al tema della rivolta dell’uomo contro la macchina, ma sfocia in un finale contraddittorio.
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pop a confronto
il ballo della censura
hurricane polimar
sex & fury
Della serie "consigli per il fine settimana": SEX & FURY di Norifumi Suzuki, 1973.
Sicuramente conosciuto da Tarantino, è un capolavoro del pinku eiga, violenza e sexploitation giappa.
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somewhere in the middle
Somewhere in the middle. Davvero un bel documentario. Titolo quanto mai azzeccato. Girato dal fotografo Rikki Kasso (quello di tokyo undressed, per capirci), commento sonoro dei finlandesi Mossefrog. Il film è uno sguardo di 90 minuti sulle diverse attitudini sessuali distribuite dalla dea Amaterasu alle creature del Sol Levante.
Non ci è dato giudicare, nemmeno capire. Occorre solo guardare, ascoltare ed essere "in fase". Inutile sforzarsi di spiegare razionalmente a tutti i costi l'asphyxiophilia, o il cosplaying. Solo l'empatia per tentare di afferrare un (non)luogo nel mezzo di noi stessi. Qualcosa che bene o male appartiene a tutt*.
larva fecal
Dopo aver iniziato la giornata con la realizzazione di un sogno (vedere Meg White degli White Stripes che tromba allegramente – e si spera non sia un fake) ho deciso di segnalare un paio di video carini ma patinati:
– omaha bitch: l'elogio della donna oggetto con riferimenti alla forniphilia
– mstrkrft: finisce tutto in una pioggia di liquido viscoso sebbene, omaggio al film bukkake flash-dance (certo nulla di intrigante come il video di Dana Dearmond segnalatomi da malapecora, l'unica che abbia capito a cosa serve il link "segnalazioni" in alto a destra)
in realtà prodromi del king-video di questo post:
– i LARVA FECAL: vero gruppo fastidio. assolo pelvico imperdibile, delirio hendrixiano a partire dal chakra swadhisthana.
Altre simpaticate dei larva qui.
video fluidi
Agli amanti del binomio corpo-fluidi di ogni specie segnalo due video, non recentissimi.
–> impossible love è un video dal sapore deleuziano girato da Luca Curci e Fabiani Roscioli.
–> nessuno è un bel video musicale girato nel latte (o simil tale) dal duo Robertina-Gatto Ciliegia.
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