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psychopathia sexualis I – la furia malthusiana

29 Marzo 2007

Da molto tempo ormai ho fatto mie le immortali teorie malthusiane circa la riduzione della popolazione e mi sono spinto un poco più in là auspicandone l'estinzione, a mezzo di una progressiva catastrofe. L'essere umano è una malattia della pelle per questo pianeta, tanto per scomodare per l'ennesima volta il povero Nietzsche, mortalmente baciato dalla malattia dei viziosi. L'uomo è l'unico essere che ha distrutto il suo stesso habitat, non si conoscono altre specie con simili caratteristiche, ciononostante in Italia è ripresa la crescita demografica (vanto di ogni dittatore che si rispetti).
Per coerenza e coscienza mi stavo interessando di vasectomia, scoprendo con mio enorme stupore, che nella cattolicissima italietta tagliarsi il dotto deferente (o le omologhe tube di falloppio) ed evitare di riprodurre tristezza sociale rappresenta un vero e proprio caso legislativamente ambiguo, essendo trattata alla stregua di una "mutilazione irreversibile" per cui la maggior parte dei chirurghi non effettua un simile intervento. Per fortuna si può andare a Londra prenotando online oppure nella vicina Svizzera…
Tutto questo inutile preambolo per introdurre, in attesa del precipizio di Olduvai, un simpatico caso raccontato da Richard von Krafft-Ebing nella sua grande opera di tassonomia delle perversioni (Psychopathia Sexualis*), uno di quei casi – come altri che riporterò – che fanno sospirare dicendo "ah, per fortuna non sono il solo".
Con Krafft-Ebing inizieranno a diffondersi concetti come sadismo, masochismo, feticismo, nella continua tensione, che lo traghetterà nel '900 europeo, di definire le linee di demarcazione tra normalità e anormalità e, soprattutto, elementi come "devianza" e "tara erieditaria" utilizzati dai giudici per recludere i soggetti non moralmente inquadrabili nei manicomi criminali.
Vale la pena riportare anche le parole di Cioran: "I tarati… mi sembra che la loro avventura, meglio di qualsiasi altra, getti un fascio di luce sull'avvenire, che soltanto essi permettono di intravederlo e di decifrarlo, e che prescindere dalle loro imprese significhi rendersi per sempre inadatti a descrivere i giorni che si annunciano."**

caso 15
E., trent'anni, garzone imbianchino, disoccupato, fu sorpreso in un bosco mentre si apprestava a togliere lo scroto a un ragazzo che aveva attirato colà. Spiegò che con ciò voleva opporsi alla riproduzione della specie umana, aggiungendo che spesso nella sua giovinezza si era ferito i genitali mosso dal medesimo intento.
Il gentilizio non è rintracciabile. Dall'infanzia E. fu psichiatricamente abnorme, sempre assorto, mai allegro, molto eccitabile, collerico, cogitabondo, di scarsa intelligenza. Odiava le donne, amava la solitudine, leggeva molto. Rideva talora da solo, faceva sciocchezze. Negli ultimi anni il suo odio per le donne si era acuito, specialmente contro le donne incinte, che altro non servono che a mettere al mondo miseria. Odiava anche i bambini, malediceva suo padre, professava idee comuniste, inveiva contro i ricchi e i preti, e contro Dio che lo aveva fatto venire al mondo così povero. Commentava che sarebbe stato bene castrare i bambini esistenti piuttosto che metterne al mondo altri condannati solo alla povertà e alla miseria.
Dice di aver sempre pensato così, e che già all'età di quindici anni aveva fatto dei tentativi di autocastrazione, per noon contribuire alla infelicità e alla moltiplicazione degli uomini. Disprezza il sesso femminile, come quello che contribuisce a tentare gli uomini. Soltanto due volte in tutta la vita si è fatto masturbare da donne, altrimenti non ha mai avuto con esse a che fare. Di quando in quando risente eccitamenti sessuali, ma non tendenza al soddisfacimento normale. Se la natura non soccorre, si aiuta da solo con l'onania.
E' un uomo forte, muscoloso. La conformazione dei genitali non mostra nulla di anormale. Sullo scroto e sul pene si osservano numerose cicatrici, residui di tentativi di autocastrazione arrestati dal dolore. Ginocchio destro valgo. Di onanismo non si è osservato traccia. Tipo oscuro, arrogante, eccitabile, estraneo a ogni sentimento sociale. Nessun disturbo funzionale, salvo insonnia e frequente cefalea.

* Biografie sessuali. I casi clinici dalla Psychopathia Sexualis di Richard von Krafft-Ebing, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2006
** E. Cioran, L'inconveniente di essere nati, Adelphi, Milano, 2003, p.63

  1. FikaSicula
    29 Marzo 2007 a 12:31 | #1

    Ma questo l’hai mai letto?
    Io sto leggendo una serie di testi sugli infanticidi (in relazione all’aggressività femminile) e la cosa che più emerge è che a non accettare la tendenza potenziale delle madri all’infanticidio sono soprattutto gli uomini.
    Una riflessione al maschile sul perchè si ritiene una madre “madonna” e sul perchè questa idea ecciti?
    Ciao 🙂

  2. 29 Marzo 2007 a 14:15 | #2

    Sul fatto che l’Homo Sapiens sia il peggior parassita apparso sul globo terracqueo non ci dovrebbero essere remore.

    E invece…
    Esiste una serie illimitata di idioti ideologizzati, teocon, teodem, teocazz e teoclor che ancora invocano lo sviluppismo più bieco e l'”andate e moltiplicatevi” che lo dovrebbe sostenere.
    Curioso?
    Leggi un po’ qui (vediamo se riesco a mettere il link visto che il filtro “antispam” mi sta facendo tribolare
    Sul blog nonprevalebunt.splinder.com
    leggere il post

    Sostieni la legge per le famiglie numerose
    del 20 febbraio 2007
    Delirante.

    La catastrofe del figliamento conigliesco.
    Quella che ci ha fatto passare da 30 milioni di abitanti a 60 nel corso degli anni 50 e 60.
    Ora che i conigli italiani si sono chetati e che hanno alzato un po’ il livello dei loro interessi e di ciò in cui si possono impiegare utilmente nella vita, abbiamo una pletora di immigrati che sfornano pupi come in allevamento.
    I treni della mattina di donne mussulmane obese, burkate e velate, trattate e che si fanno trattare a mo’ di fattrici, 3, 4, 5 pupi vocianti gridanti mangianti crescenti futuri primati da riproduzione che tratteranno come fattrici le loro compagne velate e relegate in casa.

    Che sciagura.

    AMan

  3. fabio
    30 Marzo 2007 a 22:53 | #3

    Quel che sconcerta e’ che la vostra ansia di mutamento nasce dal rancore, e del rancore si nutre.
    Quel che rimane inaccettabile e’ che non avete ancora imparato a proporre, ma siete fin troppo ben disposti ad imporre…
    Da anarchico qual sono non posso che pensarvi come l’interfaccia digitale della conferenza episcopale italiana.
    Inventatevi un vostro mondo, ancor prima di distruggere il loro.
    fabio

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