lepidotteri
E’ di ieri la notizia secondo la quale i Die Antwoord avrebbero rifiutato un milione di dollari pur di non cedere alle richieste mainstream della casa discografica. In periodi di cleptocrazia come questo, con un premier che si comporta come Mobutu, sono un buon esempio.
ZEF style.
video migliori: rich bitch, evil boy, zef side, $copie, live
caza suecas
Caza suecas significa “caccia svedesi”, il “cacciatore di svedesi”. Il video e il testo sono davvero simpatichini.
il disco di natale
Sottolineo la geniale strofa “Las doctrinas del landismo suelen ser mi catecismo“.
Per landismo si deve intendere l’attitudine latino machista alla Alfredo Landa (più che alla soker-men… un grande!), attore iberico, incarnazione del que se mueran los feos, morte ai brutti! Alfredo Landa interpreta il ruolo del maschio represso, che vive il periodo del falangismo nazionalcattolico guardando da lontano la “liberazione” sessuale che investe l’europa degli anni ’70 e che riempie le spiaggie mediterranee delle mitizzate, biondissime suecas.
Più un Alvaro Vitali che un Fabio Testi. Sebbene le pellicole più pruriginose alla pierino, quelle che in spagna si chiamavano peliculas “s”, facciano la loro comparsa soltanto nel ’78, quindi dopo la morte di Franco e della consociata censura. Quindi il personaggio di Landa è il rappresentante più paradigmatico del macho pre-liberazione (franchista et sessuale)… in Italia si chiamerebbe papi.
–> Los Guajes – canzoni scaricabili
–> approfondimento sul landismo
tinsel teeth
grazie ad un valido blog di immagini, scoptophilia, ho scoperto i miei nuovi idoli la mia nuova regina nel panorama noise.
video da guardare… fino al quinto minuto
–> immagini da scoptophilia e da last.fm
–> album pink eye, scaricabile
black XXX-Mas
Favola di natale tra blaxploitation, antropofagia e cappuccetto rosso. Di Pieter Van Hees.
metropolis
In una megalopoli del XXI secolo dominata dal direttore Frederson (Abel), gli operai, che vivono nei sotteranei in stato di semi schiavitù, ripongono la loro fiducia nella mite Maria (Helm) di cui si innamora Freder (Fröhlich), figlio del didattore. Per rompere l’unità degli operai, Frederson impone all’inventore – mago Rothwang (Klein-Rogge) di costruire un robot, sosia di Maria, che semini discordia, ma questo incita gli operai alla rivolta e alla distribuzione.
Toccherà alla vera Maria e a Freder riconciliare le parti, ponendo le basi per un nuovo ordine sociale. Gli effetti speciali straordinari, le imponenti architetture (le tecniche fotografiche di Eugen Schüfftan combinavano modellini e scenografie in grandezza naturale), i geometrici movimenti delle masse ne fanno uno dei film visivamente più impressionanti della storia del cinema. Poco riuscita (e poco chiara) è invece la sceneggiatura, scritta da Lang con
la moglie Thea Von Harbou, dove sono presenti temi tipicamente espressionisti (il doppio) e altri profetici (la manipolazione occulta, l’esplosione della follia collettiva) e che ruota attorno al tema della rivolta dell’uomo contro la macchina, ma sfocia in un finale contraddittorio.
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censura della censura
Traduco la breve intervista a Takahiko Iimura, regista giapponese d'avanguardia, sulla sua personalizzazione On Eye Rape:
"Il film originale fu recuperato a Tokio da un cesto dell'immondizia. Si tratta di un film americano sull'educazione sessuale in cui viene spiegata la riproduzione sessuale di animali e piante. Io, in collaborazione con un amico artista, Natsuyuki Nakanishi, ho inserito dei buchi in quasi tutti i fotogrammi. Era per protestare contro la censura giapponese applicata alle immagini sessualmente esplicite, e in particolar modo contro la presenza dei peli pubici che i censori avrebbero coperto con segni bianchi. Ho inserito un po' di fotogrammi pornografici subliminali tratti da riviste e sparsi in diversi punti del film. Alla fine, ho inserito bruciature anche sulle immagini subliminali, di fatto 'censurando' le immagini censurate." Takahiko Iimura
che la caccia al fotogramma inizi (nell'immagine in alto un frammento a 3'26'')
–> wget On Eye Rape, 1962, 10', b/n
svergognare la società per bene
Woyzeck è uno sfigato. Cioè, è buono ma ingenuo. Convive con Maria che lo tradisce a destra e a manca, persino con il di lui superiore, il caporal maggiore. Lui lo sa. Tace e porta il suo fardello di dolore. I due hanno anche un figlio. Quando i soprusi da parte di tutti coloro che si approfittano della sua ingenuità superano la soglia, il soldato Woyzeck scoppia. Dapprima si isola poi comincia a covare la rabbiosa vendetta che passerà, attraverso la lama di un coltello, nel corpo di Maria uscendene con la sua anima e lasciando il cadavere della fedifraga sul ciglio di un freddo stagno. Scappa, una macchia di sangue lo sta per tradire e allora torna sul luogo del delitto, tenta di lavare la colpa e annega. L'ossessione per il delitto lo uccide e lo assolve. Il figlio gioca con gli amici, sulla piazza. Qualcuno gli porta la notizia della disgrazia, il piccolo non capisce. Continua a giocare. Solo.
Questa è la tragica storia uscita dalla penna del drammaturgo tedesco Büchner, acerrimo nemico della borghesia liberale tedesca.
Antonio Mainenti rilegge il Woyzeck di Büchner – già film diretto da Herzog – in chiave contemporanea e ne fà un buon cortometraggio in cui si frappongono i desideri repressi del soldatino con le ottime illustrazioni (Guglielmo Manenti) a riportare la fantasia nel vuoto di una vita da misero uomo. La storia è cantata con bello stile dall'inizio alla fine. Il tutto è un po' claustrofobico per le riprese molto chiuse e sicuramente trasmette la voluta angoscia esistenziale di un uomo senza riscatto. Vederlo una sola volta è un po' poco. Le immagini esplicite fanno proprio lo spirito radicale di Büchner (pare che la fidanzata Minna abbia volutamente distrutto molti dei suoi manoscritti per scrupoli morali). Si poteva osare di più nella porno-ossessione. Forse il Woyzeck moderno è un precario senza più una socialità, vista la depressione in cui naviga, un otaku senza futuro, un video masturbatore finito nelle mire di un superiore yuppie. Il suicidio, la morte per propria mano, è la sua unica possibilità di scelta, la sua libertà suprema.
Accanto alla musica sembra stridere la citazione iniziale di Siffredi (?).
Comunque: scaricare e diffondere!
wget http://www.sicilialibertaria.it/mainenti/porno_woyzeck.avi
no copyright movies
il copyright per fortuna non ha durata eterna. a questa banale constatazione si aggiunga che qualcuno comincia a produrre materiale mediatico copyleft.
il link che segue è un validissimo elenco di film fuori restrizione d'autore. la lista è in continuo aggiornamento quindi è bene tenerla d'occhio.
http://www.jonhs.net/freemovies
i video si possono salvare sul proprio computer utilizzando il plugin videodownloader installabile su firefox
film interessanti
ovviamente fuori dalla grande distribuzione e liberamente scaricabili (creative commons o altro):
(sicuramente da apprezzare lo sforzo, almeno per chi è stanc* di porno patinati tutti fuck fuck fuck. astenersi amanti del bizarre)
(un capolavoro dell'underground ad ultra basso costo. una distopia berlusconoide davvero apprezzabile. e poi: chi non vorrebbe una figa lobotomizzata? rappresentazione di un fantasma tutto maschile. astenersi femministe dell'ultim'ora)
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