i motivi di un fallimento
Ho sempre pensato che prima o poi avrei dato il mio nome ad un teorema e, forse per questo, mi ero iscritto a fisica.
Credevo pure che anni di frequentazione di scuole di partito mi avrebbero aiutato ad interpretare meglio il mondo.
Pensavo di essere l’unico ad aver capito la regola della determinazione del seno gigante. Si trattava di dare una risposta scientifica all’annosa questione di quando un seno possa essere definito davvero grande. Da sognatore volevo chiamarlo teorema del fastidio per la determinazione universale della sufficiente grandezza della ghiandola mammaria.
Speravo almeno in un IG-nobel.
Poi ho capito cosa è andato storto: i limiti del linguaggio sono i limiti del nostro mondo.
La lingua tedesca e, forse ancor più, l’inglese sono espressioni del pragmatismo dei popoli che usano queste lingue. Non credo si possa dire che l’inglese abbia la ricchezza di certe sfumature presenti nell’italiano però ha la capacità di attribuire un nome a qualsiasi evento/manifestazione. E’ una lingua, l’inglese, fortemente determinatrice. Non lascia molto spazio al dubbio.
Prendiamo come esempio il lampo di genio che ha illuminato quelle menti che per prime hanno saputo esprimere al mondo il fenomeno del camel toe. Sicuramente traducibile, ma in inglese è assolutamente univoco; e i motori di ricerca ringraziano. Determina la forma della vagina costretta in un indumento che ne esalta le forme rendendola simile allo zoccolo del cammello. La capacità di condensare in una piccola parola lo straripante rapporto qualità/quantità di un evento determinato è assolutamente espressione di genio.
Federico Engels ha spiegato con ironia e chiarezza il movimento che trasforma la quantità in qualità*. Ha applicato l’importante analisi che Hegel fa nella sua Logica, capitolo sulla dottrina dell’essere.
Urge un estremo sunto di questo concetto per capire quello che doveva essere il mio teorema.
Hegel definisce la QUALITA’ come determinazione indeterminata e la QUANTITA’ come determinazione indifferente, ponendo poi la MISURA come momento di superamento di questa contraddizione dialettica. La MISURA è cioè la quantità della qualità. Engels, da bravo divulgatore, spiega che: “mutamenti puramente quantitativi si risolvono ad un certo punto in differenze qualitative”.
Il teorema del fastidio per la determinazione universale della sufficiente grandezza della ghiandola mammaria doveva all’incirca recitare così: “preso un essere umano dotato di ghiandole mammarie, si dicano GRANDI le ghiandole che, posto il soggetto di schiena di fronte all’osservatore, permettano all’osservatore stesso di evincere l’ingombrante presenza delle stesse a causa della loro sporgenza laterale in condizioni normali ovvero senza artifici che ne modifichino il naturale posizionamento [si veda immagine a lato]”.
Ieri ho scoperto il motivo del mio fallimento, in inglese hanno già un nome sintetico, geniale, romantico, efficace: SIDEWINDER, il side wind è il vento che soffia di lato…
* Friedrich Engels, Anti-Dühring, cap. XII, Dialettica. Quantità e qualità
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