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fotocopia anatomica

24 Novembre 2009
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Tutti ci abbiamo messo almeno una mano. A pensarci bene pure la faccia; sicuramente. Da lì a capire che ogni parte del corpo è fotocopiabile il passo è breve. "Tutto quello che proietta ombra è fotocopiabile" deve aver pensato il signor Xerox.

L’essere umano è di poco sopra al bonobo nella scala evolutiva per il semplice fatto che oltre ad impiegare utensili ne rileva quasi immediatamente il risvolto ludico, più spesso sessuale. Si pensi al vibracall.
La fotocopiatrice accompagna le nostre grigie vite di colletti bianchi da ormai 25 anni, ed è l’emblema della riproducibilità all’infinito di un oggetto in due dimensioni. Se si volesse fotocopiare un oggetto a tre dimensioni (o più, se qualche fisico si trovasse a leggere questo post) si dovrebbe rinunciare almeno ad una di esse. Il risultato è lo schiacciamento di profondità. Schiacciamento e deformazione per l’esattezza. La fotocopia di una parte anatomica risponde alla domanda "come mi vede un oggetto su cui mi appoggio?"… o più semplicemente sottolinea che Secretary è solo un film e che il resto è noia onanistica. Pura fenomenologia eliografica.

Il lato politico della fotocopia anatomica è che si tratta di un atto privato portato in pubblico, come la pornografia. E’ un flash-in-office. Ci si denuda la parte da copiare con gesto furtivo, si sbatte sul freddo piano in vetro e, riflettendo su L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica di Benjamin, si preme il bottone COPY sperando che nessuno rientri in ufficio anzitempo, altrimenti la copia sarà molto mossa. Non è un caso che Canon denunci che nel periodo natalizio le chiamate per guasti alle fotocopiatrici aumentano del 25%. Sbattere il culo sul piano d’appoggio inoltre richiede notevoli doti di equilibrismo, è precursore del peer to peer, per la sua modalità di distribuzione, e costa meno della polaroid. Aiuta a migliorare il rapporto con i colleghi (che fanno da palo o che ti aiutano a salire carponi sul vetro) e col proprio corpo: accettare la visione deforme delle proprie parzialità significa accettare ogni difetto; farle arrivare al superiore invece è sicuramente da idioti ma non sempre significa licenziamento perché nessuno ti lascierebbe a casa dando a bere che riconosce il tuo ano… ma poche cose divertono di più di quella allegra brigata di colleghi che il lunedì si raccolgono attorno alla fotocopiatrice intenti ad interpretare l’alone lasciato vetro come come fosse la sacra sindone.

Insomma, tutto per dire che la rivista fashion-infighettata VICE ci delizia di un numero sulle tecnologie che contiene anche un articolo sulle fotocopie di Maggie Lee. Sempre in tema di rapporto con la tecnica segnalo l’articolo che recensisce i migliori oggetti con cui masturbarsi, con pro e contro. 

allego fotocopie:

  1. Klem
    10 Dicembre 2009 a 19:24 | #1

    non sarà il migliore oggetto per masturbarsi, ma è sicuramente molto “fashion tra le infighettate”.
    per diciotto dollari (ve) lo potete regalare.

    http://www.hellokittyuniverse.com/…itty+Vibrator

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