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c’era una volta la Polaroid

13 Marzo 2009

Prima che il mondo cedesse al digitale ad ogni costo, rinunciando alla tattilità e ai sapori, l’unico modo per produrre porno casalingo a basso costo e senza subire violazioni della privacy da parte degli stampatori di foto era la Polaroid.
Lo svilupparsi lento dello scatto polaroide determinava un momento magico fatto di sventolii e bambini che si accalcavano per veder comparire l’immagine fotostatica per poi strapparsela di mano in mano. Si assisteva a bocca aperta al processo chimico della creazione dell’immagine. Abbatteva i tempi di sviluppo e stampa ma allo stesso tempo imponeva un rituale di gruppo, un’attesa silenziosa e concitata definita dalla invisibile reazione di iodio e polimeri. Era già incorniciata nel suo involucro di sviluppo, come una foto marsupiale.
Tutti i professionisti dell’immagine la utilizzavano per pre-vedere lo scatto o la ripresa finale. Era già inconsapevolmente uno strumento di virtualizzazione.
Ora pare che smetteranno di produrre la pellicola istantanea, restano tutti quegli scatti che per i loro colori acidi e virati al rosso, il bordo nero come si guardasse attraverso il buco della serratura, dettano il ricordo cromatico degli anni ’70.

–> more at sexpolaroids

–> save polaroid

  1. Mr I.
    13 Marzo 2009 a 9:45 | #1

    Nel Febbraio del 2008, la Polaroid Corporation ha annunciato la cessazione della produzione di pellicole istantanee.

    Nel marzo 2008, ha annunciato il rilancio in produzione entro la fine dell’anno delle nuove Polaroid, grazie a Zink, una nuova tecnologia di stampa. La macchina fotografica contiene una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti cristallini che si colorano grazie a un processo termico.

  2. fastidio
    13 Marzo 2009 a 9:52 | #2

    sì, l’ho vista anche all’opera… se permetti non è la stessa cosa. E’ comunque la fine della classica polaroid.

    non c’è una reazione chimica, ma per l’appunto una stampante, come sottolinei.

  3. il reverendo
    20 Marzo 2009 a 14:06 | #3

    Il sistema Zink non è esattamente un sistema di stampa tradizionale.
    É piuttosto un particolare tipo di carta composto da microcristalli di colore che, all’origine, sono inattivi. La macchinetta non fa altro che attivare questi microcristalli.
    Troppo moderno! e con risultati ultranitidi e patinati

    Le Polaroid hanno tutt’altro fascino 😉

  4. 20 Aprile 2009 a 15:18 | #4

    In realta’ il succedaneo digitale della polaroid è un programmino che rispetta anche il tanto citato tempo di attesa lo trovate su poladroid.net 😉

  5. es merkt doch keiner
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