la governatrice che mi scoperei
Il caso Sarah Palin è sicuramente un interessante caso di studio politico.
In questi giorni la stampa statunitense non fa che parlare della carica sessuale incarnata dalla governatrice dell’Alaska, "la donna che ogni uomo desidera", nonché modello per molte donne cerebrolese. C’è di che riflettere. Mi sembra di ricordare che ai tempi del Partito dell’Amore di Moana Pozzi e Cicciolina, si parlava di tette esibite ma non certo di "carica sessuale".
La scelta dei repubblicani di candidare una donna è stata sicuramente spiazzante e sicuramente più coraggiosa di quella fatta dal poco black (power) Obama. Il punto focale però è che non si tratta di una scelta di gender quanto di una scelta di sesso. Lo spiega bene un simpatico articolo apparso su The Nation (tradotto e pubblicato da Internazionale), da cui rubo alla grande, e soprattutto lo spiega sinteticamente alla perfezione uno degli slogan impressi sulle spillette di alcuni sostenitori della Palin: "You go, GILF".
MILF è l’acronimo di Mother I’d Like to Fuck e identifica il genere porno delle "cinquantenni" porche. GILF diventa Governor I’d Like To Fuck (esiste anche la vera versione internet di Grandmother I’d Like…). Ora, non pretendo di aver ragione, ma credo che la mangia hamburger d’alce, che si fregia di essere per l’interpretazione letterale delle sacre scritture, sia quanto meno un’ottima metafora del perché la destra stravince ovunque.
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