macroginofilia
“Al tempo che la Natura nella sua possente energia,
concepiva ogni giorno figli mostruosi,
avrei voluto vivere vicino a una giovane gigantessa,
come un gatto voluttuoso s’accuccia ai piedi d’una regina.
Avrei voluto contemplare il suo corpo fiorire con la sua anima
e crescere liberamente in terribili giochi;
indovinare, dalle umide brume che fluttuano nei suoi occhi,
se il suo cuore covi un’oscura fiamma;
percorrere, a volontà, le sue magnifiche forme;
arrampicarmi sul pendìo delle sue ginocchia enormi,
e qualche volta, l’estate, quando soli malsani
la fanno, stanca, distendersi attraverso la campagna,
dormire buttato all’ombra dei suoi seni,
come un quieto casolare all’ombra d’una montagna.”
Baudelaire, La Gigantessa, in I Fiori del Male
Ebbene sì, Baudelaire e il buon René Magritte (vedere la tela “la gigantessa” in basso) erano preda di MACROGINOFILIA.
Trattasi, in sintesi, dell’attrazione per donne giganti. L’aspetto interessante è che essendo assolutamente una situazione impraticabile nel reale, l’amore per le gigantesse può esprimersi solo e unicamente nella fantasia, eventualmente coaudiuvata dal fotomontaggio, tanto che esistono siti di gigantesse in cui vengono date lezioni di fotoritocco. Inoltre assume, nel dettaglio dell’analisi, ramificazioni che danno alla macroginofilia una dignità di micromondo (per giocare sulle dimensioni) a sé stante.
Al contrario delle paraphilie più conosciute, la macroginofilia (macrogynophilia per gli anglofoni), non gioca né sugli odori né sulla tattilità, solo sull’estetica, sulle proporzioni spinte a livelli d’irrealtà e, al più, sull’udito (e a breve si capirà il perché). Ruota attorno alle percezioni dimensionali, è un feticismo assolutamente lisergico e autogenerato. Vive solo nella mente e, che si sappia, solo nelle menti maschili. Il suo compagno di viaggio clinico-patologico è la micropsia (di cui esiste pure la variante opposta, la macropsia) altrimenti detto “sindrome di Alice nel paese delle meraviglie – AIWS”, e l’etichetta è del tutto eloquente.
Sul canale satellitare Jimmy era stato pure trasmesso, qualche mese fa, un interessante documentario che a quanto pare nessuno ha poi diffuso su P2P o torrent (chi ne sapesse qualcosa, commenti); esiste una variegata produzione di video legati al gigantismo e alle sue sfaccettature, comprese case di produzione che creano film ad hoc su richiesta e dietro lauta ricompensa.
Analizzando la produzione iconografica che ritrae gigantesse e leggendo i forum (1, 2), emerge una costante: lo schiacciamento attuato per mezzo dei piedi. La macroginophilia ha quindi sicuramente e tangenzialmente a che fare con il feticismo dei piedi ma questo è solo ciò che appare ad uno sguardo poco attento. In realtà l’uomo che immagina la gigantessa vive la fantasia dell’essere schiacciato, come la gigantessa schiaccia e distrugge macchine e palazzi. Questo orientamento legato alla dominazione-sottomissione, al femdom, è ancora più evidente in una particolare ramificazione della macroginofilia, il cosiddetto crush fetishism: ovvero godere mentre una donna schiaccia oggetti inanimati e non (il che ha spinto giustamente diverse associazioni animaliste a vere e proprie campagne contro il crush fetishism avente per oggetto insetti e piccoli animali). Il soggetto di una simile fantasia si immedesima nell’insetto, e come biasimarlo! Desidera essere schiacciato come un insetto. Il rumore di un esoscheletro in frantumi con il liquido organico che schizza fuori lo eccita come il rumore delle proprie articolazioni che scricchiolano sotto il peso di una donna grassa e alta almeno due metri… e si arriva al trampling, il farsi calpestare da tacchi appuntiti calzati da donne molto, molto pesanti.
Si potrebbe, a partire da questi spunti, tracciare una mappa molto dettagliata di tutti gli elementi che si intersecano e si stringono nella trama della macroginofilia, luogo della mente in cui, in qualche modo, l’incubo kafkiano diventa desiderio, la sventura di gulliver diventa auspicio.
Ecco quindi perché si parlava di aspetto acustico e dimensionale. Il fatto che sia unicamente maschile è questione del tutto aperta. Ha forse a che fare con la società patriarcale che ha sempre schiacciato la donna e quindi assume l’aspetto di un carnevalesco ribaltamento sessual-feticista. Ma è possibile che ci sia dell’altro. Addirittura potrebbe essere prevalente nella fantasia maschile in quanto il maschio è di media fisicamente più grande di una donna, e questo sarebbe una motivazione fisiologica da non trascurare. E accanto alla natura ontologica si potrebbe aggiungere quella culturale: perchè i giganti delle favole e dei miti sono tutti di sesso maschile?
i link, contrariamente a quanto si possa pensare, si sprecano:
–> immagini di gigantesse: 1, 2, 3, 4
–> racconti sulla macroginofilia
–> articolo sui crush freaks
–> crush fetish
–> tubecrushing
–> bug eaters – mangiatori di insetti
–> film smush (1993) – imdb
la maggior parte delle immagini sono state prese dal sito di keith allen phillips
Allora ti segnalo – ma forse già lo conosci – il film “Attack of the 50 foot woman”
http://trailersfromhell.com/?tid=1
Complimenti per questo blog – uno dei più interesanti della rete!
grazie. la locandina del film è l’icona più utilizzata nel web quando si parla di gigantesse. Hai fatto bene a ricordarlo però, anzi aggiungo che si trova tranquillamente da scaricare con emule.
aggiungo peraltro che qualche ora prima che postassi il soprastante testo, ponyexpress ha pubblicato un analogo post più ricco di video e a cui rimando
sicuramente già conosciuto, anche se non è recente…cmq c’è anche questo video musicale (un pò trash) con una gigantessa che all’inizio gioca con i piccoli omini, ma alla fine se li mangia :D!
http://it.youtube.com/watch?v=2ggodZzAzpk
vero! non me lo ricordavo. tra l’altro è pamela “ex-tette grosse” anderson
Già, infatti mi sembrava strano che non lo avessi messo nel post! (bosomania)
Ciao, non so se hai letto “I viaggi di Gulliver”, Swift, un cinico visionario, immagina Gulliver nel mondo dei giganti e li rimane prigioniero delle gigantesse delle quali descrive con disgusto ogni piu’ piccolo difetto essendo talmente piccino da poter osservare anche i pori della loro pelle.
Per quanto riguarda le temibili “donne giganti che vengono da altri pianeti” icona ricorrente della SF anni 50-60 c’e’ da dire che alla fine nonostante la loro forza si innamoravano sempre di qualche miserabile astronauta per il quale si sacrificavano. Fu proprio da queste gigantesse che campeggiavano nei manifest SF che le donne cominciarono a prendere gusto nello scrivere racconti di SF…bastava cambiare un po’ il finale.
ciao
a
Mi sono spesso chiesto quale fosse l’origine di questo feticismo… e penso che la sessualità e i propri gusti sessuali non siano solo una questione di psiche, anzi penso siano soprattutto legati alla nostra anima, alla sua natura e a ciò che consideriamo tabù.
Il sesso è in genere è considerato un tabù, secondo il cristianesimo il sesso è la famosa “mela”, il frutto della conoscenza che ci ha reso capaci di distinguere il bene e il male colta sotto consiglio del serpente cioè il male, il diavolo.
Tramite la sessualità e le proprie esperienze alcuni arrivano alla Macroginofilia (anche se tutti noi potenzialmente potremmo diventarlo) e ciò è dovuto perchè tramite la sessualità si vuole o si è spinti inconsciamente a raggiungere il diavolo cioè colui/lei che ci ha fatto come dicevo prima scoprire il sesso… In fatti in queste fantasie si adora la donna, che secondo la tradizione ha colto il frutto proibito, trasformandola in un gigantessa bella e terribile alla quale ci si prosta ai suoi piedi baciandoli, in queste fantasie quasi sempre non c’è sesso, ma adorazione come verso una divinita che dopo essersi fatta riverire schiaccia sotto i suoi piedi l’uomo, in altre fantasie lo divora o ne fa suo schiavo queste fantasie mi ricordano molto l’immagine del diavolo in alcune chiese che è raffigurato come un gigante rispetto all’uomo che schiaccia sotto i suoi piedi e lo divora…
… in poche parole queste fantasie trasformano la donna nel diavolo al quale ci si prosta.
curiosando tra i video della mia adolescenza anni ’80…è venuto fuori anche questo:
http://www.youtube.com/watch?v=CD_v9QusJTY&feature=related