Dopo aver iniziato la giornata con la realizzazione di un sogno (vedere Meg White degli White Stripes che tromba allegramente – e si spera non sia un fake) ho deciso di segnalare un paio di video carini ma patinati:
– omaha bitch: l'elogio della donna oggetto con riferimenti alla forniphilia
– mstrkrft: finisce tutto in una pioggia di liquido viscoso sebbene, omaggio al film bukkake flash-dance (certo nulla di intrigante come il video di Dana Dearmond segnalatomi da malapecora, l'unica che abbia capito a cosa serve il link "segnalazioni" in alto a destra)
in realtà prodromi del king-video di questo post:
– i LARVA FECAL: vero gruppo fastidio. assolo pelvico imperdibile, delirio hendrixiano a partire dal chakra swadhisthana.
Altre simpaticate dei larva qui.
..ovvero: la dura legge di Mendel.
Dietro il fenomeno red-head si cela forse quella pulsione animalista di salvare razze in via d'estinzione? I capelli rossi, si veda più opportunamente alla voce "rutilismo", rappresentano infatti un carattere recessivo, a differenza delle tette giganti nel sol levante (ma di questo se ne potrà riparlare). Pare che in futuro, concausa i flussi migratori e la mescolanza di genotipi, i rossi saranno debellati, i rossi di capelli quanto meno, agli altri ci pensa la sinistra parlamentare.
Copio e incollo di brutto da molecularlab: "[…] i geni che determinano il biondo e il rosso sono complessi. Uno dei principali geni per il colore dei capelli, per esempio, ha 40
varianti, ma di queste solo sei provocano i capelli rossi. Inoltre si
tratta di un gene recessivo: un bambino, per avere i capelli rossi,
deve ereditare due di questi geni, uno da ogni genitore, e le
possibilità sono piuttosto rare, salvo nelle comunità con degli
antenati comuni, dove sono maggiori le possibilità che la gente abbia
alcuni geni condivisi. Se il bambino avesse un solo gene che determina
i capelli rossi – cosa abbastanza probabile – infatti prevarrebbe
l'altro gene che determina un diverso colore di capelli."
Un vero peccato.
Dopo lunga assenza per motivi legati all'arbitraggio sportivo nipponico e allo studio matto di René Guénon, torno sputando altezzosamente sentenze, come mio costume e affermo che il genere amatoriale non può esistere per definizione.
Nella società dello spettacolo si è sempre registi e nella società del controllo si è sempre attori. Siamo sempre ripresi e pronti a riprendere, la tv ci guarda, internet ci pensa diceva quello là… e alla fine l'unico sesso davvero amatoriale era quello di papà che chiudeva la bocca a mamma per trattenerle le grida in gola. L'unico porno amatoriale della vita è l'Edipo. Se vi abbiamo partecipato è stata una fortuna. L'amatorialità postmoderna si trasforma piuttosto in pseudo-naturalezza, nella presunta naturalezza del fuori onda (ecco il florilegio di errori in tv, candid camera e puttanate varie). C'è in fondo più realismo nel realizzare la suprema fantasia dei bimbi, quel gesto che tutt* noi abbiamo compiuto: unire Barbie e Ken in una sana copula con tanto di bagno spermatico, che non in qualsiasi film che abbia come chiave di ricerca la parola "amateur". L'unica vera naturalezza è vivere ed accettare il falso, il fake, la modifica corporea, il silicone, l'aggiunta, la sovrastruttura; il mondo della technica non può che essere fake, prodotto per una vetrina videosorvegliata. Amanda Lepore è la divinità, la dea della produzione e della creazione di una nuova soggettività estetica e quindi etica.
Anche il mondo hardcore ha il suo aspetto divertente del dietro le quinte e dei vari errori e fa quasi genere a sè: bloopers porn.
Di seguito un po' di link, come ai vecchi tempi.
Prosegui la lettura…
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