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psychopathia sexualis III – la libidine contro natura

10 Maggio 2007

snake of junecaso 315
X., quarant'anni, provò, a quanto dichiara, i primi eccitamenti sessuali a quindici anni, età in cui si masturbava senza accompagnare l'atto con rappresentazioni fantastiche. Poco dopo incominciò a sentire eccitazioni sessuali al trovarsi in stalla vicino a vacche. Si indusse ad appressarsi a una di tali bestie, le montò sopra ed ebbe un'eiaculazione, che lo spaventò assai. Siffatta eccitabilità da parte di tali animali si è conservata fino a ora. Ma anche altri animali erano suscettibili di provocargli eccitazione, particolarmente le cavalle all'epoca della fregola. Per questo X., dall'adolescenza in poi, ha avuto spesso rapporti contro natura con vacche e cavalle, con introduzione addirittura del pene nella loro vagina. Anche animali maschi potevano provocargli eccitazione sessuale; così per esempio i tori e gli stalloni. Egli afferma di aver tentato di introdurre nel proprio ano l'asta di un toro, ma di avervi ben presto rinunciato. Con stalloni non ha mai fatto tale tentativo. Anche altri animali lo eccitarono, per esempio asini e persino pecore e cani (sempre però femmine); capre e galline non le ha adoperate mai. Con tutti gli animali su elencati ha compiuto gli atti più diversi e in particolar modo l'amplesso contro natura.
Le ragazze lo hanno eccitato sessualmente solo di rado; nei casi più felici giungeva all'eiaculazione in maniera puramente meccanica; l'atto somigliava allora piuttosto al solito onanismo. X. non si è mai neppure preoccupato di essere potente con donne o ragazze, e ciò secondo lui già per il fatto che i medici, con cui ebbe a parlare delle proprie condizioni in fatto di sessualità, gli avevano consigliato generalmente l'amplesso. Le persone di sesso maschile non lo hanno quasi mai eccitato sessualmente; in questi ultimi tempi, peraltro, anche questo si sarebbe talvolta verificato.
Per converso anche gli atti fra animali, come per esempio la monta degli stalloni, possono eccitare X. Appunto in simili circostanze egli si masturbava spesso violentemente. Del resto l'onanismo ha sempre avuto una grande parte nella vita sessuale di X. Egli si masturbava quasi sempre con rappresentazioni di animali, e specialmente atti come quelli sopra accennati valevano a provocargli l'eccitamento.
La notte X. aveva pure assai spesso sogni sessuali; non ricorda però di esser giunto in tali casi ad avere polluzioni, pur non potendo escludere tale possibilità. I sogni si riferivano sempre ad animali e precisamente a quelli di essi che entravano nella sua vita sessuale allo stato di veglia.
Circa la famiglia, si rileva che il padre di X. era assai nervoso. Madre tuttora vivente e sana. Fratelli e sorelle, a quanto pare, nervosi. Evidentemente alcuni di essi hanno malattie nervose gravi; sembra anche che vi siano stati in famiglia degli epilettici. X. è molto soggetto a reumatismi, ma, a quanto dice, solo da poco tempo.
L'istinto sessuale di X., che in passato era assai forte, è da qualche tempo diminuito di intensità. Spesso X. ha tentato di dominarsi, sempre rimproverandosi che ciò ch'egli faceva era contro natura. Tuttavia dice di aver continuato per anni a praticare un atto sessuale ogni due o tre giorni, con la masturbazione o con atti contro natura su animali. Talvolta lo stimolo sessuale era così forte in lui, che egli sentiva un solletico puramente meccanico e in guisa altrettanto meccanica si masturbava, senza rappresentazioni fantastiche coscienti.
X. fu sottoposto per un certo periodo a cura medica, la quale lo rese quasi completamente neutro dal punto di vista sessuale. Egli perse le proprie tendenze per animali , ma non conservò inclinazione neppure per le donne. Gli si consigliò di avere rapporti di quando in quando con donne, cose che egli fece. In tali casi provava bensì un certo eccitamento, ma aveva bisogno di frizioni artificiali prolungate per produrre un'erezione, che peraltro non mancava di sfruttare per l'amplesso normale.

caso 317
X., giovane sedicenne, di distinta famiglia, aveva inclinazione sessuale per un maiale. Poiché lo interessava l'agricoltura, fu posto in una scuola del ramo; il giorno dopo il suo ingresso lì risultò che era stato rubato un maiale, e si scoprì quindi che il ladro era il giovane X. Il fatto si ripeté e si poté anche osservare come X. scambiasse tenerezze con un maiale. Polluzioni notturne erano in lui frequenti, e sempre accompagnate dalla rappresentazione di un maiale. X. fu subito ricoverato in una clinica privata; dimesso, il suo primo atto fu un furto di denaro con cui acquistare un maiale. Il paziente declinò poi in breve tempo tanto fisicamente che psichicamente, e morì a ventitré anni in clinica.

doggycaso 321
La signora B., di trentasei anni, madre di otto figli, è accusata di adulterio dal marito (1908). Secondo la moglie, essa aveva avuto rapporti sessuali circa sei volte col garzone di fattoria, ma il marito, col quale aveva vissuto tredici anni di vita coniugale serena, l'aveva perdonata. Ciò nonostante B. credette che ella continuasse a ingannarlo, e chiese il divorzio. Ora, la moglie elevò a sua volta un'accusa contro il marito: egli aveva preteso, da lei, qualche mese prima, ripetutamente, che si lasciasse accoppiare col loro cane da pastore, e l'atto era riuscito solo due volte, stando la donna in posizione genucubitale. B. eccitava il cane fino all'erezione, quindi lo faceva montare con le zampe anteriori sulla schiena della moglie e infilava l'asta in vagina. Prima dell'eiaculazione B. allontanava il cane e compiva egli stesso l'amplesso. Egli aveva messo in scena questo atto per curiosità e per eccitare maggiormente la moglie, diventata negli ultimi anni sessualmente fredda a suo riguardo. Anche dopo la confessione dell'adulterio, B. introdusse una volta ancora il cane ne letto coniugale. Il cane ama la signora B., le salta addosso, è come pazzo quando la vede ecc. Il medico incaricato della perizia eseguì un esperimento un po' spinto. Fece condurre il cane da pastore in presenza della padrona. Basto un semplice richiamo perché la bestia ficcasse la testa fra le cosce della padrona e leccasse i genitali. Quindi la signora B. si mise in posizione genucubitale e il cane, leggermente aiutato dalla padrona, le si posò sopra ed eseguì vivaci movimenti di coito. Sulle prime il marito della B. negò ogni addebito; ma poi, stretto da ogni parte, fece un tentativo di suicidio sparandosi al capo, il che procurò un'emiplagia. Commosso dalle cure prodigategli con abnegazione dalla moglie, egli confessò infine di aver avuto lui l'iniziativa e di aver concorso al coito contro natura.
Condanna: sei settimane di detenzione alla moglie e dieci al marito per delitto di libidine contro natura.

caso 323
Un lavorante di quarantasette anni fu sorpreso in una stalla in camicia. Egli nega di aver commesso atti di libidine contro natura, ma confessa di aver baciato spesso i vitelli.
Condanna: un anno di reclusione per delitto di libidine contro natura.


caso 324

Un giovane toro montò un agricoltore, S., celibe, quarantaduenne, nel mentre costui puliva la mangiatoia. Sulle prime l'imputato si difese asserendo che l'animale gli aveva calato i calzoni con gli zoccoli e che il resto era avvenuto senza sua cooperazione. Egli era allora un po' ubriaco e, come confessò più tardi, in tali condizioni egli aveva sempre una tendenza a cose del genere. Da ultimo ammise di aver eccitato egli stesso il toro, che quindi gli era saltato addosso e gli aveva ficcato l'asta nell'ano. Il toro lo strinse così fortemente contro la mangiatoia, che S. non poté più difendersi fino a quando il toro non gli rese spontaneamente la libertà. Durante l'atto S. sentì dolori violenti nel ventre e successivamente fu obbligato a ricorrere a un medico. L'esame rivelò una perforazione nella parete anteriore del retto a dodici centimetri dall'ano; la lesione, ben curata, guarì rapidamente.
Condanna: due mesi di detenzione per reato di libidine contro natura.

  1. 10 Maggio 2007 a 10:28 | #1

    Mi ricordo che una dozzina di anni fa mi capitò sotto mano un porno con Cicciolina & C. in cui le si accoppiava con un cavallo (o asino?), eccitandolo e poi inserendosi il grosso fallo equino in fica.

    A distanza di tempo mi rendo conto che è … ancora eccitante.
    Del resto credo che sia la versione non edulcorata, porno, de “La Bella e la Bestia”.

    Prima immagine splendida!

  2. espanz
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