porno per le orecchie
–> WARNING: FREE MUSIC BELOW <–
L'industria del porno, in quanto fabbrica, produce anche musica che si è evoluta con l'evolversi dei costumi musicali e che è sempre più ricercata per rispondere ad un mercato sempre più concorrenziale.
E' abbastanza recente la notizia che vuole il chitarrista dei Van Halen tra le fila dei compositori e arrangiatori di porno music; ha infatti scritto due brani per il film di prossima uscita Sacred Sin girato da uno degli attuali guru del cinema hard Michael Ninn.
Prima di lui, era stato Snoop Dog a far parlare di sè con il binomio musical-pornografico doggystyle, film afro-machista di cui snoop è ideatore, produttore, attore (attività che lo vede tutt'ora "impegnato")
Con la fine degli anni '90 inizia un vero e proprio crossover hip hop-porno che va piano piano a sostituirsi, o quanto meno a sovrapporsi, a tutta quella enorme e gloriosa produzione di musica anni '70 di qualità (anche per la produzione autarchica) che accompagnava i film per adulti e che aveva partecipato alla creazione del concetto di PORN GROOVE.
La produzione di materiale audio porcello continua ancora oggi. Artbeats ad esempio, da cui si possono scaricare brani dal sapore seventies o il disco, totalmente scaricabile (licenza CC), Wakka Chikka Wakka Chikka da cui trae origine anche il disco X Rays di Chenard Walcker.
[qualcosa è scaricabile anche da fluffertrax]
Check this one: Birds can do it – music from German sex education films 60’s & 70’s
education + sex!
Da vedere: http://www.shortbus.it
SHORTBUS… è il film più stupido e piccolo borghese sul sesso mai visto… la parata finale è una vera chicca di stupidità.
L’unica scena che merita: l’inno nazionale americano cantato nel culo.
http://www.shortbusthemovie.com/
il film aveva fatto scalpore a cannes in quanto il regista sostiene che tutti gli orgasmi e i rapporti sessuali filmati siano veri (tranne uno, dice). certo non è un buon motivo per rendere cult un film. non l’ho visto e poco mi ispira.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Maggio-2006/art70.html
Shortbus si propone come film d’intrattenimento, non certo come grande opera critica sulla sessualita’. A ben pensarci trasmette messaggi altrimenti difficilmente veicolabili in un blockbuster movie e sicuramente strappa qualche simpatica risata. Non lo distruggerei cosi’ facilmente, anche di fronte alla non facile scelta (sicuramente anche commerciale) di girare veramente le scene di sesso e non simulandole come avviene nel 99% dei film a tematiche simili (anche quelli decisamente piu’ “impegnati”) rivolti al grande pubblico. Una scelta sicuramente coraggiosa e che in Italia ha limitato parecchio la diffusione del film che si trova classificato come VM18
E sicuramente l’inno nazionale cantato nel culo e’ diventata una delle mie scene preferite di sempre 😀
ho finalmente visto shortbus. effettivamente non mi ha colpito un granchè. anche a me è sembrato piuttosto borghesuccio, sicuramente molto america, molto “newyorkese”… mi chiedo poi, ai fini della rappresentazione cinematografica: cosa cambia che il coito sia vero (e mi rimangono sempre i dubbi) o simulato. anche la realtà può essere simulazione.
Nice site you have!
mmm.. nice design, I must say..